Matteo Renzi non parteciperà in prima persona alla sfida per la guida del nuovo Pd: « Ho già dato, ho vinto due volte. Dobbiamo avere il coraggio di dire che...
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Intanto proprio Zingaretti denuncia attacchi subiti sui social e assicura il suo impegno per un congresso «delle idee e della passione, non dell'odio e del rancore». Ma nel partito si apre ora la partita alleanze, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali. Con Renzi, ancora, che rivendica la chiusura totale ai 5 stelle: «Come si faceva a fare una alleanza con M5s che ha fatto la campagna contro di noi, con chi mette in discussione i vaccini. L'alleanza con M5s era una alleanza che nessun elettore di M5s e nessun elettore Pd aveva scelto», ha detto. Ma il suo, soprattutto nei modi, non è l'approccio di tutto il partito: «Mentre la Lega è già configurata come un movimento di destra con delle posizioni estremiste - ha detto uno come Dario Franceschini, che si è appena schierato con Zingaretti -, il Movimento 5 Stelle, sia nell'elettorato che nelle posizioni dei suoi esponenti, è più trasversale».
In questa discussione si inserisce la partecipazione del presidente della Camera Roberto Fico, unico esponente M5s, alla Festa nazionale del Pd, a Ravenna. Un dialogo partito proprio con la ricostruzione del tentativo fallito di un accordo Pd-M5s. «Noi siamo stati fautori di un tentativo di dialogo. Ma quel dialogo era molto molto difficile perché la gran parte degli elettori 5 stelle e del Pd erano contrari», ha detto Delrio. Fico, che di quel tentativo fu 'registà durante il mandato esplorativo, è stato accolto con applausi, abbracci dei volontari e il suo intervento dal palco dove ha dialogato con Graziano Delrio è stato tutto sommato apprezzato. Pur senza fare aperture, ha ricevuto consensi, soprattutto quando si è smarcato dal Governo, come sul tema migranti.
«Non c'è dubbio e lo dico senza alcuna remora che dalla Diciotti tutte le 179 persone con 29 minori non accompagnati dovevano scendere il primo giorno», ha detto.
Il Messaggero