Una persona su dieci può avere tracce di droga sulle dita senza averla mai usata. La scoperta proviene dai laboratori dell'Università del Surrey, Inghilterra,...
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Come distinguere allora un abituale consumatore di droga da uno che non ne ha mai fatto usa in vita sua? Ed è su questa domanda che si sono concentrati i test dei ricercatori inglesi, che hanno sviluppato una specifica analisi chimica, la spettrometria di massa, in grado di rilevare questa sostanziale differenza. Fondamentale se applicata in ambito forense, quando l'uso di droghe può determinare un aggravante nella commissione di un reato.
Gli scienziati hanno prelevato campioni di pelle dalle dita di 15 persone che avevano assunto sostanze nelle 24 ore precedenti e li hanno confrontati con quelli dei 50 non assuntori, che avevano scambiato una stretta di mano con il primo gruppo, senza lavarsi le mani. Ed ecco che ritorna la percentuale del 13%. Un accurato lavaggio delle mani e la percentuale dei non utilizzatori si azzera, mentre viene rivelata con estrema precisione quella dei tossicodipendenti. Le sostanze contenute nelle droghe infatti, subiscono da parte dell'organismo un processo di metabolizzazione che permane sulle impronti digitali e che si diffonde attraverso il sudore. Basta un semplice contatto per mettere in atto, quello che i ricercatori dell'Università del Surrey, hanno definito “trasferimento secondario”.
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Il Messaggero