Città del Vaticano – Quando il destino cambia e il cielo ti dà una mano. Sono decine le ragazze nigeriane che erano finite in schiavitù sulle...
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Questi manufatti creativi sono in vendita nel laboratorio della cooperativa «newHope», una sartoria etnica dove lavorano le ospiti del centro di accoglienza Casa Rut di Caserta, gestito dalle suore Orsoline del Sacro Cuore di Maria di Breganze (Vicenza), che da 22 anni lavorano al recupero delle ragazze dalla strada. Il progetto «Journey with new hope» è stato realizzato dall’associazione «BeAwareNow», con il finanziamento dell’Ambasciata degli Stati Uniti d’America in Italia, in collaborazione con il centro di accoglienza Casa Rut”.
Le ragazze hanno potuto lavorare utilizzando 4.000 metri di sete, cotoni, tessuti di tutti i tipi arrivati in dono da “Gucci up”, un programma virtuoso di recupero degli scarti di produzione che supporta progetti sociali. C’è già l’intenzione di proseguire il progetto per i prossimi 3 anni.
In Italia sono dalle 50 alle 70 mila le donne straniere costrette a prostituirsi, metà delle quali nigeriane. Un fenomeno che è cresciuto drammaticamente negli ultimi anni in seguito allo sbarco di migliaia di ragazze provenienti dalla Nigeria, sempre più giovani e sempre meno istruite.
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Il Messaggero