«Concertone emozionante» per gli organizzatori, ma montano le polemiche per gli accrediti

«Concertone emozionante» per gli organizzatori, ma montano le polemiche per gli accrediti
«È un Primo Maggio emozionante, con tanta gente in piazza e tanti giovanissimi che cantavano in piazza come non era mai successo negli ultimi anni». È...

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«È un Primo Maggio emozionante, con tanta gente in piazza e tanti giovanissimi che cantavano in piazza come non era mai successo negli ultimi anni». È stanco Massimo Bonelli, da quattro anni organizzatore del Concertone del Primo Maggio che, prima del segmento conclusivo serale dell'evento, fa il resoconto dell'evento: «Finora tutto bene, tutto come nei nostri programmi». La piazza, non pienissima, non preoccupa Bonelli, prima che i dati di share diano contezza del seguito che il Concertone del 2018 ha avuto su tutti i canali mediatici: «Sono cambiati i tempi. Le impostazioni di sicurezza sono più restrittive per il numero di presenze. La piazza è piena per quanto può esserlo secondo queste normative ma è molto viva, calda e presente». A essere particolarmente seguiti dal pubblico alcuni dei nomi più giovani ed emergenti, che hanno scaldato la Piazza: «C'era la necessità, per questo evento, di riqualificarsi e di tornare a essere percepito come evento d'avanguardia – prosegue Bonelli – che proponesse le novità della musica italiana. Ho condiviso questa scelta con i partner e i sindacati ed è una scelta che col tempo, per me, pagherà».


Da dietro le quinte montano, però, le polemiche per l'accreditamento, con molti fotoreporter professionisti che si sono visti negare l'accredito per il sottopalco del concerto del primo maggio.

Secondo una nota diffusa da Fpa, alcuni uffici stampa «utilizzano il proprio veto per preferire ai professionisti amici, influencer, persone con altri lavori, tutti, purché non siano fotoreporter o almeno, dagli ultimi trend, professionisti». Sul palco, invece, Ambra Angiolini ha dato voce alla protesta di alcune maestre che da giorni stanno facendo uno sciopero della fame contro la decisione del Consiglio di Stato che espelle queste insegnanti dalla graduatorie per i posti a tempo indeterminato, e porta al licenziamento di quelle già assunte il 30 giugno. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero