Precari e scuola, il segreto dell'algoritmo: ecco i criteri per le assegnazioni

Precari e scuola, il segreto dell'algoritmo: ecco i criteri per le assegnazioni
Lo hanno definito per settimane il bussolotto, la lotteria, la tombola, il foglio di via, il cervellone informatico se non addirittura impazzito. In base ai punti di vista,...

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Lo hanno definito per settimane il bussolotto, la lotteria, la tombola, il foglio di via, il cervellone informatico se non addirittura impazzito. In base ai punti di vista, ovviamente. Ma lui, in barba alle polemiche, si è fatto i suoi conti, complicatissimi, e ha dato il suo responso. È l'algoritmo del sistema informatico del ministero dell'Istruzione, protagonista indiscusso dell'estate dei precari della scuola italiana e blindatissimo da viale Trastevere: dati alla mano ha scelto i nomi di coloro da immettere in ruolo per la fase B del piano straordinario di assunzioni. E soprattutto dove immetterli, in quale regione. Ha tenuto sotto scacco, infatti, qualcosa come 71mila precari che, dopo aver fatto richiesta di assunzione, sono rimasti tutti con il fiato sospeso fino alla mezzanotte tra l'1 e il 2 settembre in attesa dell'esito.




LA MISURA DEL GRADIMENTO

E lui, l'algoritmo, ha poi risposto positivamente a novemila di loro. Molti dei quali ancora indecisi, nonostante la proposta del posto fisso, sull'aver fatto bene o meno a partecipare alle assunzioni. Perché 7.000 dei 9mila, a cui è arrivata la fatidica proposta di immissione in ruolo, dovranno spostarsi. Hanno ottenuto la tanto sospirata cattedra ma dovranno trasferirsi in altra regione, sostanzialmente dovranno lasciare le regioni del Sud per trasferirsi al Nord. Ma per i precari non è una novità visto che lo scorso anno, ad esempio, per l'aggiornamento delle graduatorie sono state 7.700 le persone iscritte che hanno chiesto di spostarsi dalle province del meridione a quelle del settentrione. Un fenomeno ben noto, quindi, alla scuola italiana.



La novità però sta nel fatto che, fino allo scorso anno, la scelta di cambiare vita era nelle mani dei precari. Ora invece sta tutta nei calcoli dell'ormai famigerato algoritmo. La partecipazione, comunque, c'è stata. Per sapere invece quanto sarà alto il gradimento non resta che aspettare la mezzanotte dell'11 settembre quando al Miur si saprà il numero di coloro che, volenti o nolenti, accetteranno la cattedra. E questi sono i giorni più caldi per la scelta. Ma allora questo complicato algoritmo messo a punto dai tecnici del Miur, come è arrivato a stabilire chi insegnerà nelle scuole a partire dal 15 settembre e dove andrà a fare le sue lezioni?



LE SIMULAZIONI

Una regola c'è, ovviamente, e nulla è lasciato alla fatalità di una lotteria. Anche se dall'altra parte della barricata, quella dei precari, la sensazione di essere stati in balìa della sorte è fortissima. L'algoritmo, messo a punto dal Miur con il lavoro di un team di esperti legali e informatici, è stato testato con le simulazioni prima delle candidature per verificarne il possibile impatto. Appurata la robustezza, è stato abilitato a metter mano al futuro dei precari. Procedendo per step precisi: la prima differenziazione è tra gli iscritti nelle graduatorie di merito e quelli delle graduatorie ad esaurimento.


A quel punto è stato preso in considerazione il punteggio in lista per poi incrociarlo con la preferenza della provincia, scorrendo le varie posizioni fino a 100. Il meccanismo è simile a quello delle assunzioni da graduatorie ma su scala nazionale. Nel migliore dei casi, infatti, i due valori del punteggio e della provincia si incontrano rispettando la necessità del precario. Altrimenti prevale la necessità della scuola. E il docente dovrà andare dove serve la sua professionalità. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero