«Fuori fuori? I leopoldini possono risparmiarsi il fiato, vanno già fuori parte dei nostri. Io sto cercando di tenerli dentro, ma se segretario dice fuori fuori...
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«Un partito che è al governo e ha la maggioranza in Parlamento e pone la fiducia sull'Italicum non può certo cavarsela con un foglietto fumoso. Penso che Renzi voglia tenersi mano libere, altrimenti ci sarebbe stato qualcosa di serio», ha continuato l'ex segretario dem. «Sul tema della costituzione non esiste una disciplina di partito. Il segretario deve dare indicazione poi ognuno sceglie con propria testa. Mi preoccupa l'incrocio tra il referendum e l'Italicum, con un 'governo del capò e parte del Parlamento nominato. Non sto parlando di noccioline. Non posso tollerare questo rischio con conseguenze gravissime, mi spiace». Quanto al futuro: «Al congresso del Pd porrò il problema della separazione della leadership del partito con la guida del governo».
La replica della Serracchiani. «Bersani non stravolga la realtà ed eviti polemiche fuori luogo: Renzi non ha mai detto 'fuorì a nessuno». Così la vicesegretaria Pd Debora Serracchiani. «Da chi è stato segretario del nostro partito ci aspettiamo compostezza e proporzione anche nella dialettica più aspra. Chi ha ricoperto alte cariche ha il compito di rappresentare sempre al meglio il partito. Nel Pd si lavora e si dovrebbe sempre lavorare per l'unità, mai per dividere. L'auspicio è che questo intento sia saldamente condiviso, anche in queste ore, da Bersani». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero