Piano Juncker ancora lontano dall'obiettivo

Piano Juncker ancora lontano dall'obiettivo
IL CASO ROMA Circa 50 miliardi di euro mobilitati in otto mesi sui 315 previsti in tre anni, con almeno 42 progetti in 15 paesi e 67 programmi di finanziamento per le imprese, tra...

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IL CASO
ROMA Circa 50 miliardi di euro mobilitati in otto mesi sui 315 previsti in tre anni, con almeno 42 progetti in 15 paesi e 67 programmi di finanziamento per le imprese, tra cui l'ultimo da 1 miliardo firmato da Cdp e Sace, per un totale di 9 operazioni in Italia. Nove anche i paesi Ue tra cui l'Italia coinvolti tramite le loro banche d'investimento per oltre 42 miliardi di fondi ulteriori, e trattative in corso con la Cina. È la fotografia del Piano Juncker a un anno dal suo lancio, su cui il ministro dell'economia Pier Carlo Padoan a inizio dicembre aveva avvertito: «È lodevole, ma sta andando avanti vivacchiando». Dopo un'accelerazione legislativa per mettere in piedi il suo braccio operativo, il Fondo per gli investimenti strategici Efsi, l'avvio operativo è stato infatti al rallentatore, con una fase di transizione gestita da Bei e Commissione Ue. La nuova struttura dovrà essere pienamente operativa a partire da questo mese: il 2016 sarà quindi l'anno cruciale per il suo decollo o il suo fallimento.

«Il Piano Juncker sta già mostrando risultati concreti, l'Efsi sta aiutando ad attrarre investitori privati per investire in progetti a più alto rischio», afferma la Commissione Ue. La Bei prevede infatti che con la chiusura dell'anno saranno 50 i miliardi già sbloccati per gli investimenti in Europa a favore di crescita, innovazione e pmi.
Da aprile il suo board ha approvato almeno 42 progetti finanziati sotto l'ombrello Efsi. Di questi, 6 sono italiani: il primo ufficialmente firmato riguarda la modernizzazione dei siti siderurgici dell'Arvedi con 100 milioni, poi altri 300 milioni a Fs per i treni regionali. Dopo dovrebbe arrivare lo sviluppo della banda larga con Telecom, interventi per i trasporti con la Pedemontana veneta, la Pedemontana lombarda e la terza corsia della Serenissima. Ci sono anche progetti di chimica verde e riscaldamento intelligente. Ma il salto di qualità, giurano da Bruxelles, arriverà nel corso del 2016. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero