CITTÀ DEL VATICANO – Sul tavolo del Papa alcuni giorni fa è stata depositata un'altra grana. Si tratta della richiesta da parte del Presidente Trump per...
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I tempi dell'incontro tra il nuovo inquilino della Casa Bianca e Papa Bergoglio stringono, e prima del 24 maggio, giorno del colloquio, Trump vuole aver risolto il vuoto dell'ambasciatore in Vaticano, visto che la sede è ancora vacante. La scelta è caduta su Callista Gingrich, 51 anni e terza moglie di Newt Gingrich, già Speaker del Senato. Il fatto che siano pluridivorziati per il Vaticano potrebbe però costituire un problema, almeno secondo le regole applicate in passato agli ambasciatori accreditati al di là del Tevere. In diversi casi, durante i pontificati precedenti, il gradimento in casi analoghi non è arrivato. Naturalmente con Papa Francesco le cose stanno cambiando e, di conseguenza, potrebbe fare una deroga magari applicando i principi misericordiosi contenuti nel suo documento Amoris Laetitia che offre una mano alle coppie “ferite”.
Tutto è da vedere, la decisione non è stata ancora presa. Negli Stati Uniti la scelta di nominare Callista Gingrich ambasciatore in Vatifano ha fatto storcere il naso a parecchi cattolici. Il National Catholic Register, per esempio, ha messo in luce non solo il fatto che Newt è al terzo matrimonio, ma che lui e Callista hanno iniziato a frequentarsi quando ancora era in corso il secondo matrimonio.
L'avvocato della seconda moglie di Newt, ha rilasciato a tal proposito diverse dichiarazioni per confermare l'adulterio. E Marianne stessa, la seconda moglie, qualche tempo fa, spiegava al Washington Post che il marito - che tanto difende in pubblico la famiglia - a suo tempo le aveva proposto persino un “matrimonio aperto”. Al di là delle beghe coniugali resta il fatto che ora in Vaticano il Papa deve affrontare la questione di petto e decidere se dare gradimento alla bionda Callista, attualmente presidente della azienda di produzione cinematografica del marito, cattolica praticante e strenua paladina dei valori della famiglia. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero