Vaticano, la missione in Arabia Saudita dell'inviato del Papa si conclude con una Messa in ambasciata

Vaticano, la missione in Arabia Saudita dell'inviato del Papa si conclude con una Messa in ambasciata
Città del Vaticano  - Il cardinale francesce Jean Louis Tauran - il porporato al quale Papa Francesco ha affidato i rapporti con il mondo islamico...

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Città del Vaticano  - Il cardinale francesce Jean Louis Tauran - il porporato al quale Papa Francesco ha affidato i rapporti con il mondo islamico - ha terminato la sua missione in Arabia Saudita. A concludere i giorni di permanenza nel regno degli Al Saud è stata una messa celebrata nella sede dell’ambasciata di Francia, a Riad. Un fatto inedito e importante.


La visita oltre a essere stata ampiamente pubblicizzata dalla stampa saudita, costituisce un passo in avanti di rilievo per le relazioni in corso tra cristianesimo e Islam. Per una nazione come l'Arabia dove è vietato portare croci addosso, possedere una bibbia, celebrare messe in luoghi pubblici perchè altrimenti si finisce dritti in carcere, non è un passaggio da poco anche se il cammino per arrivare ad un minimo di riconoscimenti di diritti umani, tra cui quello relativo alla libertà religiosa,  è ancora piuttosto lungo.

L’Osservatore Romano ha sintetizzato i numerosi appuntamenti e gli eventi che hanno avuto come filo conduttore i temi del dialogo tra le religioni e le culture, il ruolo dei credenti nel ripudiare la violenza, gli estremismi e il terrorismo e nel raggiungimento della sicurezza e della stabilità nel mondo, in particolare in Medio oriente. Il momento centrale è stata l’udienza concessa dal sovrano Salman Bin Abd Al-Aziz nel Palazzo reale, alla delegazione vaticana di cui hanno fatto parte anche il vescovo segretario del dicastero e il capo ufficio per l’islam.

Gli stessi ecclesiastici del Pontificio consiglio per il dialogo interreligioso hanno partecipato a  un incontro di preghiera con i cristiani residenti nella capitale saudita, per testimoniare vicinanza a una tra le più numerose comunità in tutta la regione del Golfo persico. La presenza dei cristiani è piuttosto numerosa per l'immigrazione soprattutto di lavoratori filippini. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero