Accordo Cina-Vaticano, le prime voci negative da Hong Kong

Accordo Cina-Vaticano, le prime voci negative da Hong Kong
Vilnius (Lituania) – Mentre sul mar Baltico, dove si trova Papa Francesco viene magnificata dal suo entourage la bontà dell'accordo siglato tra la Santa Sede e la...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Vilnius (Lituania) – Mentre sul mar Baltico, dove si trova Papa Francesco viene magnificata dal suo entourage la bontà dell'accordo siglato tra la Santa Sede e la Cina - un accordo che di fatto permetterà alla Chiesa di uscire da una sostanziale clandestinità - da Hong Kong si cominciano a levare le prime voci discordi e negative. L'accordo provvisorio è stato duramente criticato da Ying Fuk-tsang, direttore della Divinity School alla Università di Hong Kong. Una voce autorevole. «Non penso che l'intesa raggiunta porterà più libertà ai credenti in Cina – ha spiegato all'agenzia Cna – anche se il passaggio raggiunto segna per la prima volta un ruolo di leadership al Papa e alla Chiesa cattolica locale. La questione più grande ora è che non si può prevedere il controllo o le interferenze del partito comunista cinese sulla Chiesa cattolica locale. Per questo ritengo che l'intesa sia solo un piccolo passo in avanti».


I contenuti dell'accordo frutto di una trattativa ventennale, sofferta e complicatissima per la forte diffidenza che le autorità di Pechino hanno sempre nutrito verso l'autorità del Papa e la capacità penetrativa della religione cattolica, restano di fatto segreti. Si sa però che le nomine future dei vescovi, finora controllate dal partito (almeno per la struttura riconosciuta dal governo) verranno scelte di comune accordo con Roma. Con il nuovo percorso è come se fossero state sanate tutte le situazioni di illegalità ma per il professor Ying si è trattato di sacrificare cinicamente tanti vescovi clandestini che sono stati fedeli al Papa e hanno anche dovuto patire periodi di reclusione.

Ying riferisce, inoltre, che le locali autorità del partito che governa la regione di Hebei hanno appena pubblicato un avviso in cui chiedono ai cattolici della Chiesa sotterranea di ubbidire alle regole politiche in vigore. Un po' come mettere il bavaglio alla Chiesa clandestina.




  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero