I contenuti dell'accordo frutto di una trattativa ventennale, sofferta e complicatissima per la forte diffidenza che le autorità di Pechino hanno sempre nutrito verso l'autorità del Papa e la capacità penetrativa della religione cattolica, restano di fatto segreti. Si sa però che le nomine future dei vescovi, finora controllate dal partito (almeno per la struttura riconosciuta dal governo) verranno scelte di comune accordo con Roma. Con il nuovo percorso è come se fossero state sanate tutte le situazioni di illegalità ma per il professor Ying si è trattato di sacrificare cinicamente tanti vescovi clandestini che sono stati fedeli al Papa e hanno anche dovuto patire periodi di reclusione.
Ying riferisce, inoltre, che le locali autorità del partito che governa la regione di Hebei hanno appena pubblicato un avviso in cui chiedono ai cattolici della Chiesa sotterranea di ubbidire alle regole politiche in vigore. Un po' come mettere il bavaglio alla Chiesa clandestina.
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