Città del Vaticano - L’immancabile torta decorata che gli fa puntualmente arrivare per le grandi occasioni una pasticceria di Borgo Pio, a due passi da Santa...
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Recentemente lo ha registrato bene con un sondaggio il Pew Research Center mettendo in evidenza un calo di popolarità considerevole rispetto all’inizio del mandato, anche se il grado di accoglienza tra la gente resta ancora piuttosto alto. L’altra sera uno dei suoi più stretti collaboratori, monsignor Angelo Becciu, sostituto alla Segreteria di Stato ha parlato di questa situazione, una spina nel cuore. «Ho sentito Papa Francesco: era sereno, diceva anche lui che ringraziava per il dono della Chiesa che sta guidando. Sa affrontare secondo la massima gesuitica del terzo grado di ascetica le difficoltà. Bisogna essere indifferenti alle cose, però è uomo e soffre pure quando ci sono certe critiche un po’ gratuite, certe critiche che lo toccano nel punto essenziale del suo essere, quello di tradire la dottrina della Chiesa. Questo no, non lo accetta, ed è la cosa più grave che uno possa rivolgergli. Lui si è sempre proclamato figlio fedele della Chiesa». Anche rispetto a tanti blog che lo attaccano «cerca di essere distaccato e di andare oltre. E’ un esempio anche per noi». Recentemente in una intervista Papa Francesco, a proposito dei giudizi negativi, aveva affermato facendo ironia che per sanità mentale evitava di leggerli.
Alla vigilia dell’anniversario del pontificato ieri è stata diffusa la lettera del Papa emerito che proprio a proposito di certi attacchi puntava il dito contro «lo stolto pregiudizio per cui Papa Francesco sarebbe solo un uomo pratico privo di particolare formazione teologica o filosofica, mentre io sarei stato unicamente un teorico della teologia che poco avrebbe capito della vita concreta di un cristiano oggi». Parlava di «continuità interiore tra i due pontificati, pur con tutte le differenze di stile e di temperamento». L’occasione per affrontare l’argomento era stata la pubblicazione di «undici volumetti» teologici sul pontificato. Ratzinger, nel resto della lettera che ieri non è stata diffusa ai giornalisti, scrive comunque che non si sentiva di dare un giudizio sul contenuto teologico perché i libri non li aveva letti e nemmeno li avrebbe letti a breve perché “mi attendono altri impegni che ho già assunti”. In ogni caso per un uomo molto vicino a Bergoglio come il cardinale segretario di Stato Pietro Parolin, le parole di Papa Benedetto confermano che «non c'è nessuna rottura tra i due Pontificati».
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Il Messaggero