Papa Bergoglio scrive al G20: «Bene la stabilità economica ma ricordatevi dei poveri»

Papa Bergoglio scrive al G20: «Bene la stabilità economica ma ricordatevi dei poveri»
Città del Vaticano - Il Papa scrive ad Angela Merkel un messaggio per l’apertura del G20 di Amburgo, incoraggiandola a realizzare il cosiddetto piano Marshall per...

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Città del Vaticano - Il Papa scrive ad Angela Merkel un messaggio per l’apertura del G20 di Amburgo, incoraggiandola a realizzare il cosiddetto piano Marshall per l’Africa (che è stato recentemente al centro del loro ultimo colloquio in Vaticano), con un occhio ai poveri e alle guerre in corso. Allo stesso tempo lancia un accorato appello ai leader presenti al summit per la tragica situazione del Sud Sudan, del bacino del Lago Ciad, del Corno d’Africa e dello Yemen, dove ci sono 30 milioni di persone che non hanno cibo e acqua per sopravvivere. Aiutare quei popoli, dice, è l’equivalente di un segnale di buona volontà.

 
Il dramma delle migrazioni, fa notare Bergoglio, è inseparabile dalla povertà ed esacerbato dalle guerre. “E’ possibile mettere in moto processi che siano capaci di offrire soluzioni progressive e non traumatiche e di condurre, in tempi relativamente brevi, ad una libera circolazione  e alla stabilità delle persone che siano vantaggiosi per tutti”. Un progetto ambizioso che richiederebbe un movimento «esattamente contrario nella coscienza dei governanti e dei potenti».

«Nei loro cuori e  nelle loro menti e in ognuna delle fasi d’attuazione delle misure politiche c’è bisogno di dare priorità assoluta ai poveri, ai profughi, ai sofferenti, agli sfollati e agli esclusi, senza distinzione di nazione, razza, religione o cultura e di rigettare i conflitti armati».  
 

Infine nel messaggio, citando Schumann, De Gasperi, Adenauer, il Papa dice di apprezzare le politiche messe in campo dai leader europei “per assicurare la governabilità e la stabilità dell’economia  mondiale, con particolare attenzione ai mercati finanziari, al commercio, ai problemi fiscali e, più in generale, ad una crescita economica mondiale che sia inclusiva e sostenibile. Tali sforzi, come ben prevede il programma di lavoro del vertice, sono inseparabili dall’attenzione rivolta ai conflitti in atto e al problema mondiale delle migrazioni”.
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Il Messaggero