«Vivo con mamma e papà. Sono figlia unica. Mio padre fa l'agricoltore. Il primo agosto l'ho accompagnato a raccogliere i pomodori nel campo. Lui si era messo...
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Comincia così il drammatico racconto della bimba di 9 anni costretta dai genitori a prostituirsi con due «amici» di famiglia. La coppia e i due clienti settantenni sono finiti ai domiciliari per violenza sessuale e sfruttamento della prostituzione minorile. I fatti sono accaduti in un paese del palermitano e in un contesto di forte degrado. «Quel giorno io ero in macchina con lui, poi siamo scesi e mentre mio padre era nel campo mi ha abbassato i pantaloni e gli slip... non era la prima volta. Era successo più volte e ogni volta mi offriva soldi. Spesso è successo anche con mamma», racconta ai carabinieri la vittima che il gip ha ritenuto pienamente credibile.
«Io non volevo avere rapporti con lui, - prosegue - ma lui insisteva: poi quando andava via ci dava dei soldi, li dava a me perché diceva che mi voleva bene. Mi dava cinque euro se gli davo un bacio, 25 se facevo qualcosa in più». Questo è successo prima che facessi dieci anni». La piccola racconta che il padre avrebbe saputo dopo dei primi incontri e che avrebbe detto a lei e alla madre che erano state brave. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero