C'è un letto a Times Square. Ma non è fatto per dormire. I materassi che per qualche giorno sono stati posizionati in giro per Manhattan sono fatti per saltare - con tanto...
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L'iniziativa è del regista Meir Kalmanson e serve a sensibilizzare l'opinione pubblica sull'attività della Chai Lifeline, organizzazione no profit che aiuta a restituire l'infanzia ai bimbi a cui è stato diagnosticato il cancro. Una diagnosi che non lascia molto spazio al divertimento e ai giochi che ogni piccolo dovrebbe poter fare.
Per questo Kalmanson, che di video-reality se ne intende, ha pensato di far tornare bambino anche qualche adulto con il passatempo che per eccellenza fa impazzire i piccoli: saltare sul letto. Nessun genitore a impedire di saltare, nessuna paura di cadere e farsi male: più si salta e meglio è. E nel salto si sono cimentati giovani e meno giovani: chi l'ha fatto timidamente, chi si è dato da fare con pose da acrobata. Qualcuno ha anche improvvisato una battaglia di cuscini. Tutti si sono divertiti un sacco.
«All'inizio pensavo di usare un materasso - ha spiegat il regista - ma poi i miei amici mi hanno detto: 'Se devi fare questa cosa, la devi fare in grande'». Ed ecco che in quattro e quattr'otto un conoscente di Kalmanson aveva costruito una struttura per il letto, in grado di sostenere il peso di una decina di saltatori adulti.
«La gente l'ha adorato - ha raccontato il regista - E' una delle poche cose che tutti hanno in comune: il voler saltare sul letto come bambini». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero