«Era mezzanotte, avevo appena finito di lavorare, stavo andando verso corso Umberto quando due persone dentro una macchina hanno sparato verso di me con un fucile a...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«Sono in Italia da 4 anni, faccio lo chef, ho creato una cooperativa con italiani e persone di altre nazioni, siamo riusciti anche ad aprire un ristorante multietnico, un luogo culturale dove le persone si possono incontrare - continua -. Fino a due mesi fa non avevo mai avuto paura, ora non c'è più sicurezza». Il giovane punta il dito contro il nuovo esecutivo, responsabile a suo avviso del cambio di clima. «Le violenze sono collegate. Questi episodi sono collegati alla campagna elettorale del governo basata su una propaganda contro gli immigrati», dice sottolineando il suo timore che ora si passi dalla violenza ai fatti.
«Quando parlo di collegamento - precisa - intendo ovviamente un collegamento indiretto: ma anche se non commetti direttamente violenza, se alimenti la rabbia delle persone è comunque pericoloso. Uno che ti spara con un proiettile finto può anche decidere poi di usarne uno vero e ti uccide». La cosa che preoccupa maggiormente il maliano è proprio la sensazione che qualcosa sia cambiato: «C'è un clima di intolleranza verso tutte le persone di colore, come me. Anche l'ignoranza ha il suo peso. E il razzismo si sta diffondendo, c'era già ma sta aumentando. Ho avuto tante difficoltà per arrivare qua in Italia, andando dall'Algeria alla Libia. In Libia le persone con la pelle nera vengono perseguitate, ora ho la sensazione che qui in Italia stia succedendo la stessa cosa». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero