Morto Carlo Bernardini, se ne va un altro pezzo della Fisica italiana

Il fisico Carlo Bernardini
Il padre lo voleva notaio, ma a lui piaceva la musica. Da giovane aveva addirittura espresso il desiderio di dedicarsi allo studio dell'arpa. Ma figuratevi se un papà...

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Il padre lo voleva notaio, ma a lui piaceva la musica. Da giovane aveva addirittura espresso il desiderio di dedicarsi allo studio dell'arpa. Ma figuratevi se un papà notaio, a quei tempi, poteva permettere una cosa del genere.

E così il passo che dalle note di un pentagramma lo porta alla scienza passa per la facoltà di Fisica.
Una vita dedicata alla scienza, alla divulgazione e, soprattutto, all'insegnamento.

IL LUTTO
Carlo Bernardini si è spento all'età di 88 anni, era nato a Lecce nel 1930. La laure in Fisica arriva a Roma nel 1952 e da lì è tutta una progressione verso l'alto. Dapprima l'incontro con  Enrico Persico, amico di Fermi, e poi l'avventura nel gruppo di fisici italiani che realizzarono il sincrotrone a Frascati. Con lui Giorgio Salvini e  Bruno Touschek, quest'ultimo l'ideatore di Ada, lanello di accumulazione antesignano dei moderni acceleratori di particelle.


(Il fisico Giovanni Battimelli)

IL RICORDO DI GIOVANNI BATTIMELLI
«Bernardini, insieme ad altri fisici, fu uno dei protagonisti degli anni a cavallo tra il 1950 e il 1960 -spiega Giovanni Battimelli, ex docente di Storia della Fisica a La Sapienza di Roma-. Oltre alla Fisica pura aveva anche una predilizione per l'insegnamento. Negli anni '90 si è poi speso nella divulgazione della scienza soprattutto con gli insegnanti di scuola superiore per un giusto approccio della Fisica nei Licei. E poi, soprattutto, è stato colui che più di altri si è impegnato nell'ambito della memoria della Fisica italiana. Sembrerà strano per uno scienziato -prosegue Battimelli-, ma ha avuto una lunga amicizia con Tullio De Mauro, con lui ha anche scritto Contare e raccontare. Dialogo sulle due culture, un volume in cui la cultura scientifica incontra quella umanistica».

LE TESTIMONIANZE
«Una grande personalità, un grande fisico, un grande intellettuale -così lo ricorda Pierluigi Campana, direttore dei Laboratori Infn di Frascati-. Carlo è stato uno dei padri fondatori dei nostri Laboratori, ha partecipato in prima persona all’avventura di AdA e a tutta la storia gloriosa dei Laboratori di Frascati. una mente e uno spirito non comune, che ci mancheranno profondamente».
Fernando Ferroni, presidente dell'Infn, ricorda i suoi trascorsi di studente: «Ho avuto la fortuna di frequentare le sue lezioni da  giovane studente. Bernardini è stato un grande professore, uno spirito profondo, un pezzo della storia dell’Infn e dei Laboratori di Frascati».

I funerali si terranno oggi 23 giugno a Roma alle ore  12 presso il Tempio egizio del Verano.
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Il Messaggero