Quarant'anni fa veniva ucciso Aldo Moro, Mattarella depone una corona a via Caetani: «Oggi minaccia terroristica ha forme nuove»

In occasione del 40esimo anniversario del ritrovamento del corpo di Aldo Moro si è svolta in via Michelangelo Caetani la cerimonia di commemorazione. Una corona è...

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In occasione del 40esimo anniversario del ritrovamento del corpo di Aldo Moro si è svolta in via Michelangelo Caetani la cerimonia di commemorazione. Una corona è stata deposta dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ai piedi della lapide in memoria dell'onorevole nella via in cui il corpo fu ritrovato il 9 maggio 1978 in una Renault 4. Alla cerimonia erano presenti il presidente del Consiglio Paolo Gentiloni, i presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Maria Elisabetta Alberti Casellati, il presidente della Regione Lazio Nicola Zingaretti, la sindaca di Roma Virginia Raggi, il prefetto di Roma Paola Basilone. Successivamente un'altra corona è stata deposta dalla delegazione del Partito Democratico: tra i presenti il reggente Maurizio Martina e diversi parlamentari tra cui Ettore Rosato, Emanuele Fiano e il ministro uscente Graziano Delrio. Infine sono state posate altre due corone dell'associazione I Popolari e di fondazione Eyu, ed erano presenti i gonfaloni di Regione Lazio, Roma Capitale e Città Metropolitana di Roma Capitale.

 
«Il nostro paese è stato insanguinato, dalla fine degli anni '60, da aggressioni terroristiche di differente matrice, da strategie eversive messe in atto, talvolta, con la complicità di soggetti che tradivano il loro ruolo di appartenenti ad apparati dello Stato, da una violenza politica che traeva spinta da degenerazioni ideologiche, persino da contiguità e intrecci tra organizzazioni criminali e bande armate». Lo ha sottolineato il Presidente Sergio Mattarella parlando al Quirinale in occasione del giorno della Memoria dedicato alle vittime del terrorismo. «Si è compreso, di fronte a quell'emergenza, che vi sono momenti che richiamano a valori costituzionali. A impegni comuni; perché non divisivi delle posizioni politiche ma riferiti a interessi fondamentali del Paese, in questo senso neutrali».

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Il Messaggero