Carabiniere con tumore da uranio: Tar sconfessa ministero Difesa

Carabiniere con tumore da uranio: Tar sconfessa ministero Difesa
«È altamente probabile che l'esposizione all'uranio impoverito durante due missioni di pace in Bosnia Erzegovina sia stata una concausa nell'insorgere del...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
«È altamente probabile che l'esposizione all'uranio impoverito durante due missioni di pace in Bosnia Erzegovina sia stata una concausa nell'insorgere del tumore». Con questa motivazione, in sintesi, il Tar della Liguria ha accolto il ricorso di un brigadiere dei carabinieri, ancora oggi in servizio.


Il Tar ha annullato gli atti con cui il Ministero della Difesa aveva negato il riconoscimento della dipendenza da causa di servizio e del relativo indennizzo. Il Tar ha obbligato la 'Difesà a riesaminare le richieste del brigadiere tenendo conto della sentenza pubblicata oggi. Il militare, a cui nel 2009 è stato diagnosticato un «carcinoma papillare della tiroide», aveva partecipato a missioni nella ex Jugoslavia (Sarajevo-Bosnia Erzegovina).

Il Tar sottolinea: «Dal marzo al settembre 2000 con compiti di pattugliamento e monitoraggio nelle zone limitrofe alla base di Sarajevo-Butmir, e dal luglio 2004 al febbraio 2005 con compiti di autista di mezzi pesanti, il brigadiere sarebbe stato esposto, senza essere munito di alcun mezzo di protezione, ad ambienti fortemente inquinati da residui tossici derivanti dall'esplosione delle munizioni utilizzate per le operazioni belliche, contenenti un'alta concentrazione di uranio impoverito».

Il Tar aggiunge: «Sulle basi delle attuali conoscenze scientifiche, è impossibile stabilire un nesso diretto di causa-effetto, ma è sufficiente la dimostrazione in termini probabilistico-statistici». Il Tar ha condannato il Ministero della Difesa anche al pagamento di 4000 euro di spese legali.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero