Tre persone sono morte stamani a Milano per un'esplosione che ha causato il parziale crollo di una palzzina di via Brioschi 65 (scale C e D), in zona Navigli. Le vittime sono...
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Molti dei feriti sono i residenti dei palazzi adiacenti, nei quali le finestre sono andate in frantumi a causa dell'onda d'urto. Tra questi ultimi anche tre poliziotti che poco prima erano riusciti a trarre in salvo diverse persone.
La parte crollata é interna all'edificio e affaccia sul cortile di un palazzo più ampio e vi si accede da via Portoferraio. Il crollo è avvenuto attorno alle 8.45 mentre molti abitanti dell'edificio erano ancora in casa. Lo scoppio è stato particolarmente violento ed ha provocato la rottura dei vetri dei palazzi nel raggio di almeno 200 metri, distruggendo un'ala della palazzina che fa parte di un complesso residenziale al n.65 di via Brioschi, strada compresa tra via Meda e via Pezzotti. Sono otto gli appartamenti sventrati dallo scoppio.
La prima conclusione a cui sono giunti gli investigatori è che dai fornelli della cucina nell'appartamento dei due studenti marchigiani morti si è originata la fuga di gas all'origine dell'esplosione. L'appartamento dei ragazzi e l'altro investito dallo scoppio si trovano al terzo piano, uno a fianco all'altro. Nei giorni precedenti non c'è stato nessun allarme di fuga di gas. A mettere ordine a quello che è successo stamane, pochi minuti prima delle 9, è l'assessore milanese alla Sicurezza Marco Granelli che, dopo aver visitato alcuni feriti, è tornato a vedere il lavoro di vigili del fuoco e forze dell'ordine.
Sono tre gli stabili inagibili a seguito dello scoppio. Lo spiega il Comune di Milano il quale rende noto che gli altri due edifici inagibili sono ai numeri civici 67-69-71 e via Portoferraio 4 per un totale di circa 50 appartamenti evacuati per ragioni di sicurezza. Sono 50 i nuclei familiari che al momento hanno dovuto lasciare le proprie abitazioni, di cui 21 famiglie residenti nello stabile dove si è verificato lo scoppio. Sono 17 le famiglie, per un totale di 56 persone (tra cui nova minori), che hanno accettato l'ospitalità del Comune in albergo. Gli altri nuclei familiari hanno preferito farsi accogliere da amici e parenti presso le loro case. Inoltre, sono stati messi a disposizione dal Comune altri 20 appartamenti per ospitare le famiglie che ne avessero necessità nei prossimi giorni. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero