Quattordici anni di carcere per Josè Ernesto Rosa Martinez, il salvadoregno che aggredì a colpi di machete il capotreno Carlo Di Napoli, e 16 anni per Javier Lopez...
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«Ritengo che queste condanne e queste pene siano giuste». Così Carlo Di Napoli, il capotreno che lo scorso giugno venne colpito con un machete al braccio, ha commentato coi cronisti al settimo piano del Palazzo di Giustizia di Milano le condanne fino a 16 anni di carcere nei confronti di tre giovani sudamericani. Tre imputati, invece, sono stati assolti. «Su questo punto - ha spiegato ancora il ferroviere - leggeremo le motivazioni e vedremo. L'importante, però, è che siano arrivate condanne a pene giuste». Di Napoli, che venne aggredito assieme ad un suo collega dalla banda di giovani, alcuni dei quali erano saliti sul treno senza biglietto, ha raccontato che le sue condizioni «stanno migliorando, il braccio va meglio». Già in una pausa della scorsa udienza aveva spiegato che «ci vorrà del tempo affinchè possa recuperare la funzionalità della mano, mentre il braccio si sta rafforzando, si sta riprendendo». E aveva espresso l'augurio che «questi ragazzi possano cambiare in carcere». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero