Ricollocazione volontaria nei paesi di origine per chi si trova nei campi in Libia, investimenti per la lotta contro i trafficanti di esseri umani, rafforzamento della...
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Obiettivo: promuovere il rafforzamento della collaborazione tra l’Osce e i paesi partner del Mediterraneo (Marocco, Algeria, Tunisia, Egitto, Israele e Giordania); ribadire la stretta connessione tra la dimensione della sicurezza mediterranea e quella euro-asiatica dell’Osce; confermare che l’impegno italiano per il rafforzamento della dimensione mediterranea dell’Osce proseguirà anche nel 2018, anno in cui l’Italia avrà la presidenza dell’organizzazione. «Abbiamo scelto Palermo - ha spiegato Alfano - perché è un ponte tra culture. Vogliamo lanciare un messaggio chiaro: il Mediterraneo deve essere un mare che unisce e non che divide. Vorrei che proprio qui nascesse l’embrione di un progetto: lanciare l’Erasmus del Mediterraneo, che potrà essere un lascito importante di questa conferenza sulla sicurezza. Vogliamo parlare di cultura invece che di armi».
Il ministro ha incontrato nel pomeriggio il direttore esecutivo dell’Ufficio delle Nazioni unite per il controllo della droga e la prevenzione del crimine. E insieme hanno firmato un’intesa tecnica relativa al finanziamento di due progetti per un totale di 2,7 milioni di euro. «Ho già visto il collega tunisino con cui abbiamo affrontato alcune questioni importanti - ha concluso Alfano - e stasera il ministro israeliano per la cooperazione regionale per la sicurezza; a seguire altri incontri con il ministro ucraino, quello slovacco, moldavo e altri ancora. Sperimenteremo, sotto l’egida dell’Unhcr, la ricollocazione volontaria in ogni Paese che sarà disponibile dei rifugiati che si trovano nei campi della Libia». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero