Dopo le sollecitazioni di Matteo Renzi per un summit europeo che affronti «con concretezza» il gravissimo problema dell'immigrazione dalla sponda sud del Mediterraneo, la...
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CONSENSO DEI LEADER
Intanto ieri Renzi ha visto coagularsi attorno al suo appello il consenso dei maggiori leader europei. Angela Merkel ha detto che la Germania «sente il dovere di fare di più per evitare che altre persone muoiano in mare alle porte di casa nostra in modi così strazianti». David Cameron, appoggiando la richiesta del premier italiano per il vertice straordinario di giovedì, ha annunciato che sospenderà la sua campagna elettorale in Inghilterra per parteciparvi personalmente. Il ministro degli Esteri francese Laurent Fabius, alla luce «della gravità della situazione», ha interrotto la sua visita a Washington, mentre il portavoce del governo di Parigi ammetteva che la Francia «su questa tragedia non è stata all'altezza della situazione».
Quanto allo stesso Renzi - che ieri in conferenza stampa congiunta con il premier maltese Muscat ha potuto registrare, a differenza di passate circostanze, la perfetta sintonia dei due governi - ha ribadito l'obiettivo di «interventi mirati contro gli scafisti in Libia. Se vent'anni fa - ha detto - abbiamo chiuso gli occhi davanti alle stragi di Srebrenica, non lo possiamo più fare oggi». Con un solo distinguo, quello di escludere l'opzione di un intervento di terra che «nella Libia di oggi sarebbe un rischio assolutamente eccessivo. Non si possono - ha affermato Renzi - mandare decine di migliaia di uomini senza una strategia, sull'onda di un'emozione».
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Il Messaggero