Aiutarli a casa loro? La nuova parola d'ordine di Matteo Renzi sull'emergenza migranti non entusiasma la Chiesa italiana. È monsignor Nunzio Galantino, segretario...
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Per questo motivo, afferma il segretario del Pd, l'aiuto «a casa loro» va attuato «dando i denari a chi opera in Africa, facendo investimenti energetici, aumentando la cooperazione, come abbiamo fatto noi che abbiamo appena triplicato i fondi». Con queste precisazioni, l'approccio renziano al problema migranti trova l'avallo del segretario di Stato vaticano, il cardinale Pietro Parolin, che smorza le polemiche sul nascere: «Io credo che il discorso dell' 'aiutiamoli a casa lorò sia un discorso valido, nel senso che dobbiamo aiutare veramente questi paesi nello sviluppo, in modo tale che la migrazione non sia più una realtà forzata, ma sia libera», la sua posizione. Resta il problema della posizione europea, un macigno sulla strada di un'accoglienza condivisa. L'Osservatore Romano riserva a Bruxelles una dura reprimenda e all'Italia parole di vicinanza: «Tanta solidarietà a parole. Ma nei fatti l'Europa continua a restare inerte di fronte al dramma dell'immigrazione nel Mediterraneo e alle difficoltà dell'Italia». Sul tema migranti interviene anche Beppe Grillo, su una linea dura ma per una volta non troppo distante da quella di Renzi: la ricetta dei cinque stelle prevede la chiusura dei porti italiani e la revisione degli accordi di Dublino. In mancanza di riposte dagli altri Paesi della Ue, sostiene il leader M5s, l'Italia dovrà bloccare «qualunque forma di finanziamento economico alla Ue». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero