L'annuncio a sorpresa da parte del ministro dell'Interno, Matteo Salvini, arriva a metà pomeriggio: la nave Aquarius di Sos Mediterranee, con a bordo personale di...
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LA MOSSA DI SALVINI
Tutto comincia ieri pomeriggio, quando Matteo Salvini scrive una lettera alle autorità maltesi, d'accordo con Toninelli, chiedendo di autorizzare l'imbarcazione a dirigersi verso La Valletta. Il premier Muscat spiega che, in sostanza, la posizione maltese di chiusura del porto non cambia. Il titolare del Viminale reagisce via twitter, lanciando l'hashtag «chiudiamo i porti» e ripetendo che la linea dell'Italia non è destinata a cambiare: «Da oggi anche l'Italia comincia a dire No al traffico di esseri umani, No al business dell'immigrazione clandestina. Il mio obiettivo è garantire una vita serena a questi ragazzi in Africa e ai nostri figli in Italia».
IL CENTRODESTRA
Passano ancora un paio d'ore e a palazzo Chigi viene convocato un vertice Nel frattempo, però, la mossa del governo riceve il sostegno di parecchi parlamentari del centro destra. Forza Italia si associa allo stop, Fratelli d'Italia invoca un blocco navale sorvegliato in mare dalle imbarcazioni della Guardia costiera. Il Pd, per bocca di Maurizio Martina attacca il governo e il premier Conte: «Prenda posizione su quel che ha deciso Salvini», dice, finché il premier in serata firma un lungo comunicato. La nave di Sos Mediterranee e Msf intanto naviga verso l'Italia, ma in serata è ancora in acque internazionali di competenza di Malta. Sull'imbarcazione, che ha concluso le operazioni di salvataggio l'altra notte, ci sarebbero 629 persone soccorse in sei diverse operazioni, tra i quali 123 minori non accompagnati, 11 bambini e 7 donne in gravidanza, «nessuno in situazione di emergenza», assicura l'organizzazione. L'ong vuole evitare qualunque situazione di pericolo, dice il responsabile di Msf Italia, Marco Bertotto: «Siamo pronti ad andare anche a Malta se ci autorizzano, non vogliamo fronteggiare nessuno né affrontare blocchi navali, ma solo portare in salvo le persone soccorse». Non è chiaro quanto durerà lo stop alla Aquarius. A coordinare i soccorsi è stata l'Italia che, nell'ambito dell'operazione Themis ha l'obbligo di trovare un porto, non necessariamente sulla penisola. Se però nessun altro stato dovesse farsi avanti, l'equipaggio potrebbe evocare uno stato di emergenza. L'agenzia Onu, Unhcr ieri sera ha diffuso un comunicato chiedendo «una soluzione rapida».
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Il Messaggero