Matteo Renzi rilancia la sfida con Bruxelles proclamando che «l'Italia è tornata, più solida e ambiziosa», gli altri «se ne facciano una...
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
OFFERTA SPECIALE
Tutto il sito - Mese
6,99€ 1 € al mese x 12 mesi
Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese
oppure
1€ al mese per 6 mesi
Tutto il sito - Anno
79,99€ 9,99 € per 1 anno
Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
In mattinata il premier ha esaltato su Facebook il nuovo corso del Paese, ammonendo chi intenda fermarla: «L'Italia è sempre più aperta e attrattiva per gli investimenti internazionali. Con grandi aziende globali - ha sottolineato Renzi - che hanno deciso di puntare sul nostro Paese». È questa, ha osservato il premier, «la risposta migliore a chi, forse impaurito da questo nuovo protagonismo italiano, preferirebbe averci più deboli e marginali, come purtroppo è spesso accaduto in passato. Se ne facciano una ragione: l'Italia è tornata, più solida e ambiziosa». Alla plenaria si è discusso di immigrazione e delle conclusioni del Consiglio di dicembre, quello segnato dalle proteste italiane contro un'Europa troppo a trazione tedesca. Jean Claude Juncker, lamentando le troppe inadempienze degli Stati, ha ribadito che la Ue è «minacciata sin dalla sua base. E forse non ci si rende conto». «Oggi - ha ammonito l'ex premier lussemburghese - è a rischio Schengen, ma domani ci si chiederà perchè avere una moneta comune». Poi ha avvertito: «Alcuni governi sono veloci ad attaccare Bruxelles, ma si guardino allo specchio, anche loro sono Bruxelles». Allarme rosso ribadito dal presidente del Consiglio Ue, Donald Tusk: «Abbiamo due mesi per rimettere la situazione migratoria sotto controllo: il Consiglio di marzo sarà l'ultima occasione per vedere se la nostra strategia funziona. Altrimenti - ha ammonito - affronteremo una crisi come il crollo di Schengen». Quindi l'attacco a freddo portato dal capogruppo del Ppe, il tedesco Weber, un 'falcò considerato molto vicino a Frau Merkel, già in passato nemico numero uno dell'inquilino di Palazzo Chigi. Ha aperto il suo intervento con i ringraziamenti a Federica Mogherini per il suo impegno sul dossier iraniano, forse per mettere sale sulle ferite. Poi l'affondo, traendo spunto dalla questione dei fondi Ue per i migranti in Turchia: «Quando vedo che l'Italia non è disposta a fare la sua parte per aiutare la Turchia se non in cambio di una contropartita, tutto ciò va a svantaggio dell'Europa, della sua forza e della sua credibilità al livello internazionale.
Renzi - ha attaccato esplicitamente - sta mettendo a repentaglio la credibilità europea a vantaggio del populismo».
Il Messaggero