Mattarella alla Columbia University: «Terrorismo non vincerà, difenderemo nostra civilità»

Il terrorismo, il problema «epocale dei flussi migratori e l'aggravarsi di antiche tensioni nella regione del Mediterraneo sono questioni di interesse capitale per gli...

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Il terrorismo, il problema «epocale dei flussi migratori e l'aggravarsi di antiche tensioni nella regione del Mediterraneo sono questioni di interesse capitale per gli Stati Uniti, l'Europa, l'Italia. Crisi che possono e debbono essere superate facendo leva sui nostri valori, fine ultimo della nostra azione». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando alla Columbia Uiversity di New York.


«Ciò che veramente non possiamo permetterci è cercare di combattere l'instabilità rinunciando ai valori fondanti della nostra società. Agendo diversamente - ha spiegato il presidente Mattarella - potremo forse vincere alcune battaglie, assicurarci qualche vantaggio transitorio, ma finiremmo per dimenticare - e irrimediabilmente mancare - il nostro obiettivo fondamentale: assicurare a ciascuno libertà, benessere e progresso in misura pari a quella di cui noi stessi possiamo oggi godere». Lo ha detto il presidente Sergio Mattarella parlando alla Columbia university di New York.   «Il terrorismo punta, in primo luogo, ad impaurirci e, di conseguenza, condizionarci. Non lo permetteremo. Difenderemo sempre e ovunque le conquiste della nostra civiltà e la libertà delle nostre scelte di vita. In questo senso, la collaborazione fra Stati Uniti e Unione Europea costituisce un'assoluta necessità per combattere con efficacia e credibilità questa battaglia».


I migranti. Per Mattarella quello dei migranti è il fenomeno più grave dalla seconda guerra mondiale e «le risposte basate su non lungimiranti considerazioni di mera politica interna, i muri e i fili spinati eretti per proteggersi e »deviare il traffico«, non ci metteranno in condizione di gestire un fatto di dimensioni epocali, non destinato ad esaurirsi nel breve volgere di qualche anno».


Europa. «Certamente c'è stato bisogno di un periodo di austerity: la nostra opinione, non condivisa da tutti, è che ora serva un momento di espansione. L'Unione europea deve mirare a politiche espansive che creino investimenti e occupazione». Così il presidente Sergio Mattarella parlando alla Columbia university. «Le difficoltà non sono insuperabili» e nell'Unione europea bisogna lavorare a «una sempre maggiore integrazione», ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricordando la massima di Jean Monnet secondo il quale «l'Europa si farà attraverso le crisi». «L'Ue non può cedere alla tentazione di indebolire la propria costruzione» ha aggiunto il capo dello Stato, parlando alla Columbia University di New York.
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Il Messaggero