Marino, lite con Giachetti: «Io corsi da cittadino semplice». Il renziano: «Problema tuo, io penso a Roma»

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«Non sento Matteo Renzi da due o tre anni. Nel momento in cui abbiamo avuto chiarezza della presenza della criminalità organizzata nella città di Roma, la...

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«Non sento Matteo Renzi da due o tre anni. Nel momento in cui abbiamo avuto chiarezza della presenza della criminalità organizzata nella città di Roma, la capitale del Paese di Matteo Renzi, non ha ritenuto di rispondere alle mie telefonate e ai miei inviti di sederci intorno a un tavolo per capire cosa stava succedendo». Lo ha detto l'ex sindaco di Roma Ignazio Marino, ospite a «L'Intervista» di Maria Latella su Sky Tg24 HD. «Mi sembra - ha proseguito - un comportamento che deve essere giustificato  con mancanza di senso istituzionale o problemi di carattere psicologico».
Errori commessi durante la mia esperienza di sindaco? «Sicuramente il fatto che durante la campagna elettorale del 2013, a differenza di come ho sempre fatto nella mia vita, dove ho scelto i collaboratori e la squadra con cui avrei potuto lavorare, ho delegato interamente al Partito Democratico la scelta dei candidati del Pd. Non ho voluto conoscere i candidati alle elezioni, alcuni dei quali poi sono stati arrestati». Marino ha messo nel mirino Giachetti, di cui continua a storpiare il nome (Giacchetti, Riccardo) perché il candidato del Pd non si dimette da parlamentare. «Il primo atto che ho fatto, appena vinte le primarie, è stato dimettermi da senatore della Repubblica. Ho voluto correre come cittadino semplice. Giachetti ha detto che rinuncerà alla sua poltrona e ai ventimila euro al mese da vicepresidente della Camera dei Deputati solo se sarà eletto sindaco. Mi sembra un atteggiamento chiaro». Il candidato del Pd risponde così all'ex sindaco: «È un problema suo. Non mio. Io mi sto occupando di Roma e i problemi di Roma non sono questi. Punto».
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Il Messaggero