L'ha ammazzata, ha nascosto il corpo in una cascina fuori provincia, poi è andato in vacanza due settimane in Sardegna con la moglie e i due figli. Ieri sera, quando...
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«Abbiamo litigato ed è caduta dalle scale» ha raccontato agli inquirenti prima di condurli in una zona agricola in provincia di Cremona dove ha occultato il cadavere. Il corpo senza vita di Manuela Bailo era in un anfratto nel terreno adiacente ad una cascina disabitata, utilizzata come ricovero per i trattori, a Azzanello, nelle campagne cremonesi. «Le indagini non sono ancora chiuse, per ora ha confessato, ma non ha ancora fornito tutti gli elementi necessari per ricostruire anche le motivazioni di questo gesto» ha spiegato il procuratore capo di Brescia, Tommaso Buonanno. Il delitto è avvenuto sabato 28 luglio, poco dopo che le telecamere installate in casa riprendono per l'ultima volta Manuela che vive a Nave, in Valtrompia, con l'ex fidanzato, ma ancora convivente, Matteo Sandri.
Da due anni la 35enne, dipendente del Caf Uil, aveva però una relazione con Pasini, sposato e padre di famiglia. La donna esce dal suo appartamento, si incontra in città a Brescia con l'amante. Vanno, con l'auto di lui, ad Ospitaletto, a casa dei genitori dell'uomo, dove avviene l'omicidio al termine di un litigio. Dopo essersi liberato del corpo, Pasini torna a casa da moglie e due figli. «Qui sono caduto inciampando nel tappeto e mi sono fatto male alle costole» aveva raccontato al Giornale di Brescia il giorno di Ferragosto in un'intervista in cui disse di non avere nulla a che vedere con la scomparsa. «La storia era finita, l'ho vista l'ultima volta venerdì» disse al quotidiano locale.
«Determinanti sono state le celle telefoniche e le immagini di videosorveglianza», ha spiegato il sostituto procuratore Francesco Milanesi.
Il Messaggero