In ospedale per una colecisti muore a 38 anni. Il medico ammette: recisa per errore l'aorta

Ha mal di pancia, Filippo va all'ospedale e muore a 38 anni. Il medico rischia il linciaggio: "Ha ammesso l'errore"
Muore a 38 anni dopo un banale intervento in laparoscopia per due calcoli alla colecisti. Filippo Chiarello 38 anni, titolare di un negozio di vernici per auto nel quartiere Zisa,...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Muore a 38 anni dopo un banale intervento in laparoscopia per due calcoli alla colecisti. Filippo Chiarello 38 anni, titolare di un negozio di vernici per auto nel quartiere Zisa, a Palermo, è deceduto sotto i ferri per un errore medico. Il chirurgo che lo ha operato all'ospedale Villa Sofia ha ammesso l'errore: gli ha reciso l'aorta addominale e ha perforato l'intestino. Così un'operazione di routine si è trasformata in tragedia.


Chiarello, papà di due bimbi di 8 e 3 anni, come riporta l'edizione locale di 'la Repubblica', era giunto in ospedale sabato scorso con un forte dolore allo stomaco. Dopo tre giorni di accertamenti i medici gli avevano diagnosticato alcuni calcoli alla colecisti e indicato la strada dell'intervento in laparoscopia, cioè senza taglio chirurgico. Un intervento che dura mediamente una quarantina di minuti e che, invece, per Chiarello si è protratto per oltre sei ore. Un'agonia lunga un giorno con tre arresti cardiaci e danni celebrali che si è conclusa con la tragedia.

«Il medico, rischiando il linciaggio, ci ha detto la verità - dice un cognato Massimiliano Spieza -. Siamo rimasti senza parole, siamo caduti nella disperazione e abbiamo capito che Filippo non ce l'avrebbe fatta». «Ce lo hanno ammazzato - gli fa eco il suocero, Luigi Naccari - e adesso vogliamo giustizia». La famiglia ha presentato denuncia contro l'ospedale e l'azienda Villa Sofia-Cervello ha già aperto un'inchiesta interna. Il medico che ha ammesso il suo errore ha lasciato l'ospedale. È sotto choc e si è chiuso in casa.
Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero