Il presidente francese Emmanuel Macron assume intera la responsabilità della vicenda Benalla dopo una settimana di aspre polemiche per il presunto trattamento 'di...
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«È stata per me una delusione, un tradimento. Nessuno, nessuno, tra i miei collaboratori o nel mio gabinetto è «Ciò che è accaduto il primo maggio è stato un tradimento», ha detto il presidente parlando della vicenda dinanzi ai parlamentari della maggioranza. «Se cercano un responsabile, l'unico e solo responsabile sono io», ha aggiunto. Nessuno, nessuno - ha sottolineato - tra i miei collaboratori o nel mio gabinetto è stato mai protetto o sottratto alle regole, alle leggi della Repubblica, al diritto di tutti i cittadini«. «Sono io ad aver avuto fiducia in Alexandre Benalla.
Interrogato dalla commissione d'inchiesta dell'Assemblée Nationale, il capo di gabinetto di Macron (e superiore gerarchico di Benalla), Patrick Strzoda, ha detto di »assumersi« le proprie responsabilità cercando per quanto possibile di difendere il suo operato. In molti lo indicano come il possibile 'fusibilè che rischia di saltare in questo pazzo luglio francese passato in poche ore dall'entusiasmo della vittoria ai Mondiali alla peggiore crisi del quinquennato. Attraverso il suo legale, l'ex 'Mr Sicurezzà di Macron indagato per violenze denuncia »l'isteria collettiva« e fa sapere che presto si »esprimerà pubblicamente«. Ma l'opposizione insorge. I deputati dei Républicains presenteranno una mozione di censura, ovvero di sfiducia, contro il governo, una prima assoluta dall'inizio dell'era Macron. «Il governo ha fallito», tuona il capogruppo neogollista Christian Jacob. Anche se le chance che la mozione venga approvata appaiono pressoché nulle, si assiste ad alleanze impensabili sino a pochi giorni fa, con il gruppo de 'La France Insoumisè del tribuno della gauche alternativa Jean-Luc Mélenchon che si schiera insieme alla destra. Intanto, nel barometro dell'Ipsos, Macron perde 4 punti di popolarità, record negativo da settembre. Bersagliato per i privilegi concessi a Benalla - dall'appartamento di lusso nel cuore di Parigi, fino alla berlina con gli equipaggiamenti della polizia o il lauto stipendio - in molti si chiedono cosa abbia spinto il presidente a coprire fino all'ultimo il fidato bodyguard. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero