Cominciano a uscire allo scoperto i forti malumori per la leadership di Luigi Di Maio. Su facebook parla un deputato campano, Luigi Gallo, esponente dell'ala ortodossa,...
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«Dal Movimento 5 Stelle di Beppe Grillo al Movimento 5 Stelle di Luigi Di Maio. A voi i commenti!» scrive Gallo, critico con le nuove regole del Movimento. «È quello che accadrà con la prossima votazione degli iscritti del M5S. È per questo che tutti gli iscritti devono sapere quali sono i poteri del capo del Movimento 5 Stelle definiti dal regolamento interno». Così Gallo si mette a spiegare per filo e per segno quali sono le prerogative del capo politico del M5S decise per statuto. "Capo politico" è una dicitura, secondo gli ortodossi, terribilmente simile a quel "capo della forza politica", funzione che assumerà automaticamente il vincitore del voto online di sabato 23 settembre.
Ecco cosa potrebbe trovarsi a fare Di Maio se diventasse candidato premier.
C'è da dire che Gallo si batte da tempo per una leadership alternativa a quella di Luigi Di Maio. Sempre sui social ha promosso un manifesto aperto tracciando l’identikit del Presidente del Consiglio ideale del M5S. Tra i punti programmatici si leggono in controluce le tante critiche a Di Maio. «Il mio presidente del consiglio - scrive Gallo - è fuori dagli schemi neoliberisti e del regime capitalista, sa prendere a schiaffi le lobby, non affida la linea politica ad amministratori delegati e a tecnici di chiara fama facendo entrare dalla finestra i poteri forti, stabilisce in trasparenza i criteri e le modalità di ogni nomina al governo e nei ministeri, sceglie i suoi ministri con gli strumenti di intelligenza collettiva, facendosi dare una rosa di nomi per ogni ministero dai 140mila iscritti alla piattaforma di democrazia diretta del M5S». Gallo incassa il “like” di Carlo Sibilia e il tifo della senatrice Paola Nugnes: «Il mio presidente è solo un portavoce che si ispira ai valori storici del M5S».
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Il Messaggero