Livorno, M5S perde la maggioranza: grave aver ceduto l'assessore a Raggi

Livorno, M5S perde la maggioranza: grave aver ceduto l'assessore a Raggi
Gli è costata la perdita della maggioranza in consiglio comunale la decisione di prestare a Roma il suo assessore al bilancio Gianni Lemmetti. L'altro ieri il sindaco...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Gli è costata la perdita della maggioranza in consiglio comunale la decisione di prestare a Roma il suo assessore al bilancio Gianni Lemmetti. L'altro ieri il sindaco M5S di Livorno, Filippo Nogarin, è stato abbandonato da due consiglieri confluiti nel Gruppo Misto e ora non ha più la maggioranza nel parlamentino comunale: aveva dalla sua parte 17 consiglieri su 32, ora ne ha 15.


La notizia, anticipata dal Corriere della Sera, non equivale alla crisi e alle dimissioni di Nogarin. I due consiglieri, Edoardo Marchetti e Alessio Batini, hanno infatti annunciato che non intendono affondare «il progetto di Nogarin».
La ragione della loro fuoriuscita dal gruppo pentastellato riguarda i capi del Movimento, Beppe Grillo e Davide Casaleggio accusati, senza che la parola venga pronunciata, di verticismo.

«Abbiamo voluto lanciare un segnale ai vertici nazionali - ha spiegato Marchetti - non credo che Grillo si sia disinteressato al caso Livorno e, anche se non ho le prove, presumo che ne abbia parlato anche con il sindaco Nogarin - conclude - non è un segreto che tutti i consiglieri pentastellati siano scontenti di cosa sia accaduto».
In effetti le improvvise dimissioni di Lemmetti (che stava seguendo il concordato fallimentare della municipalizzata livornese della raccolta rifiuti, l'Aamps) dalla giunta Nogarin e il suo altrettanto rocambolesco approccio in quella della sindaca Raggi hanno platealmente ignorato quelle che un tempo venivano chiamate «le ragioni del territorio».
Di qui la decisione dei due consiglieri di sbattere la porta. «La decisione è stata presa - ha fatto sapere Marchetti - ufficializzeremo le dimissioni nel primo consiglio comunale che si dovrebbe tenere il 12 settembre ma appoggeremo la giunta Nogarin. Vogliamo dimostrare il nostro dissenso contro il vertice nazionale del M5S, soprattutto dopo il caso dell'assessore Lemmetti che di fatto è stato scippato alla giunta livornese per portarlo a Roma da Virginia Raggi. E questo non va assolutamente bene».

LE DEFEZIONI
Il caso dei due consiglieri e l'ultimo di una serie di addii che hanno colpito il M5S a Livorno. Quando Nogarin, fu eletto interrompendo clamorosamente la litania dei sindaci di sinistra di una delle città più rosse d'Italia, i consiglieri M5S erano 20.


Un anno dopo ne morì uno per una malattia e fu sostituito dal primo dei non eletti, Marco Valiani, che nel frattempo era uscito dal Movimento e che oggi è uno dei più feroci oppositori di Nogarin. «Il sindaco non si ripresenterà alla Comunali perché accetterà la candidatura in Parlamento», è l'accusa che gli ha rivolto spessissimo. Poi a fine 2015 furono espulsi altri tre consiglieri, Giuseppe Grillotti, Alessandro Mazzacca e Sandra Pecoretti, che non volevano il concordato fallimentare per l'Aamps. C'è poi un altro consigliere, Federico Agen, che per ragioni personali trascorre più tempo in Spagna che a Livorno. Una cosa è sicura: il dopo-Lemmetti di Nogarin non sarà una passeggiata.

  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero