Legge elettorale, ecco il nuovo sistema "tedesco": proporzionale e soglia al 5%. Chi vince nei collegi non è detto che venga eletto

Legge elettorale, ecco il nuovo sistema "tedesco": proporzionale e soglia al 5%. Chi vince nei collegi non è detto che venga eletto
È un sistema tedesco rivisto in salsa italiana, un «Italianellum», quello contenuto nel maxi-emendamento alla legge elettorale depositato mercoledì dal...

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È un sistema tedesco rivisto in salsa italiana, un «Italianellum», quello contenuto nel maxi-emendamento alla legge elettorale depositato mercoledì dal relatore Emanuele Fiano in Commissione Affari costituzionali della Camera. Del modello in uso nella Repubblica federale, ha l'impianto proporzionale e la soglia al 5%, e anche i collegi uninominali: ma mentre in Germania questi ultimi sono maggioritari (il candidato più votato è eletto), in quello italiano essi hanno una distribuzione proporzionale (il vincitore non è detto che venga eletto, dipende dai voti presi a livello nazionale. Il posto è sicuro solo se il candidato supera il 50% dei voti nel collegio).


L'Italia (escluso il Trentino Alto Adige in cui continuerà a essere usato il Mattarellum) viene divisa in 303 collegi e in 27 circoscrizioni che coincidono con le Regioni, tranne le più popolose divise in più circoscrizioni (2 in Piemonte, Veneto, Lazio, Campania e Sicilia, 3 in Lombardia). I partiti presentano dei listini bloccati di 2-4 nomi in ciascuna circoscrizione e un candidato in ciascuno dei 303 collegi uninominali.

L'elettore ha un solo voto con cui sceglie il candidato del suo collegio e la lista di partito collegata (in Germania ci sono due voti, per cui si può votare in modo disgiunto). Si contano i voti in tutta Italia e si stabilisce, in base alla percentuale, quanti seggi spettano a ciascun partito a livello nazionale e poi a livello circoscrizionale.


In ogni circoscrizione i partiti fanno una classifica dei propri candidati secondo il seguente criterio: primo il capolista del listino bloccato; seguito dai candidati che hanno vinto dei rispettivi collegi sulla base del maggior numero di suffragi ottenuti; seguono gli altri candidati del listino bloccato e infine i candidati che nei collegi non hanno vinto. Da questa classifica si estraggono in ordine gli eletti di ciascun partito. Un candidato si può presentare in un collegio uninominale e in tre listini bloccati, come nel Mattarellum. Ci sono anche le quote rosa: i listini bloccati devono avere un alternanza di genere, mentre a livello nazionale i candidati nei collegi uninominali di ciascun partito non possono essere più del 60%. 


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Il Messaggero