Legge elettorale, il Parlamento del Porcellum pronto affossare anche un decreto pur di durare

Legge elettorale, il Parlamento del Porcellum pronto affossare anche un decreto pur di durare
L'attuale Parlamento è frutto del Porcellum e di una stagione politica lontano anni luce dall'attuale. Quasi un migliaio di nominati che, qualunque sia il nuovo...

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L'attuale Parlamento è frutto del Porcellum e di una stagione politica lontano anni luce dall'attuale. Quasi un migliaio di nominati che, qualunque sia il nuovo sistema elettorale, non torneranno più. Tutti o quasi tutti. Non vogliono andare a casa nemmeno qualche mese prima e questo lo si è compreso di nuovo ieri quando è stato affossato l'ennesimo tentativo di scrivere una legge elettorale. Non c'è sistema elettorale che tenga che li possa convincere e di questo si rende conto anche Matteo Renzi il quale anche oggi ha preso le distanze dal decreto tecnico che occorrerebbe fare prima di andare a votare con le due leggi frutto di altrettante sentenze della Consulta.


Non si farà - almeno non ora - perché il decreto andrebbe convertito in legge prima della fine delle legislatura e in Parlamento non passerebbe nemmeno questo. Musica per le orecchie di chi invoca la stabilità ad ogni piè sospinto e forse un'occasione per il governo per far passare alcuni provvedimenti fermi da tempo nei cassetti. A cominciare dal taglio dei vitalizi per poi passare alla riforma della giustizia penale, allo ius soli e al pacchetto concorrenza. 

La maggioranza dei cosiddetti Responsabili conta numeri da capogiro ed è pronta ad intervenire sia alla Camera che al Senato qualora si verificassero problemi. Un unico scopo è un unico grido che raccoglie anche coloro che ufficialmente dicono di volere il voto - M5S in testa - arrivare in fondo alla legislatura e oltre. Perché no?

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Il Messaggero