ROMA Gli hanno dato del cinico, del calcolatore, eppure Massimo D'Alema proprio non se l'aspettava. A Lecce raccontano che abbia continuato a fare incontri nel suo...
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I numeri dicono che le sue preferenze si sono fermate al 5,37%. Quarto, ovvero ultimo. Dietro la grillina Iezzi, l'ex sindaco di Otranto Salvatore Caridi, Teresa Bellanova del Pd.
A dirla tutta, non è il solo D'Alema ad aver perso: Leu è andata male ovunque e non ha eletto neppure un deputato con la ripartizione dei resti, sebbene fino all'altro ieri la Puglia fosse guidata dal leader uscente di Sel, Nichi Vendola: complessivamente, la lista si ferma al 3,5%. Decisamente male è andato anche il Pd dell'attuale governatore, Michele Emiliano che a lungo si è accreditato come leader alternativo a Renzi, in ambito nazionale e tanto più locale: 13,6% al partito, 16,1% alla coalizione.
Nessuno sembra aver visto arrivare il tifone grillino che si è abbattuto in modo omogeneo su tutta la penisola. Né i leader nazionali, né i pretoriani locali. Ernesto Abaterusso, consigliere regionale re delle preferenze dell'intera Puglia, che è apparso spesso accanto al leader nei suoi tanti comizi, si era detto convinto di poter riaccendere la magia. La magra consolazione è che ad esser finito con la testa sott'acqua è anche Raffaele Fitto, che qui puntava al risultato personale: 3,4% anche per lui. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero