Massacrati i cristiani, salvati i musulmani. E' questa la spietata sintesi della strage avvenuta ieri in Kenya. La furia jihadista degli estremisti somali al Shabaab si è...
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Un attacco terribile quello dei miliziani legati ad al Qaeda. Erano da poco passate le 5 e 30 del mattino quando un gruppo di uomini armati a volto coperto si è introdotto nel campus di Garissa, nell'est del Paese e a soli 145 km dal confine somalo, sparando alla cieca e seminando il terrore tra gli studenti, ancora insonnoliti. È l'inferno. Le prime testimonianze hanno riferito di colpi d'arma da fuoco seguiti da esplosioni. Agenti e soldati hanno subito circondato gli edifici cercando di mettere l'area in sicurezza. Ne è seguito un fuggi fuggi generale, mentre dall'ateneo giungevano le notizie delle prime vittime. Poi il terrore.
Dopo avere rivendicato l'attacco, è giunta la notizia della presa degli ostaggi da parte del gruppo estremista somalo. I jihadisti, ha riferito la Bbc, hanno separato i giovani cristiani da quelli musulmani e rilasciato una quindicina di studenti di religione musulmana. «La maggior parte delle persone ancora là dentro sono ragazze», ha raccontato uno studente di 20 anni, Michael Bwana, riferendosi al dormitorio dove i terroristi hanno organizzato il sequestro. Alcuni sopravvissuti al blitz hanno testimoniato di aver visto «diversi corpi decapitati».
«È stato orribile, loro (gli al Shabaab, ndr) hanno ucciso molte persone», ha detto sconvolta una ragazza, Winnie Njeri, al quotidiano sudafricano News24. Angosciante anche la testimonianza di un altro giovane, Omar Ibrahim, che ha raccontato di esser «stato salvato dalle forze dell'ordine» e di aver «visto molti cadaveri, alcuni senza testa». Un'orrenda carneficina che ricorda nei modi le brutali violenze compiute dai miliziani dello Stato islamico in Libia, Siria ed Iraq, e le mattanze organizzate dai terroristi nigeriani Boko Haram. In serata il ministro dell'Interno, Joseph Nkaissery, ha ordinato il coprifuoco dal tramonto all'alba nella città di Garissa e nelle contee limitrofe di Wajir, Tana River e Mandera.
Nelle stesse ore il quotidiano Daily Nation ha riferito che almeno 500 studenti, su un totale di 815, erano stati ritrovati, sottolineando però che al momento resta ancora incerto il numero dei ragazzi ancora nelle mani degli estremisti. La polizia ha intanto identificato in Mohammed Mohamud, conosciuto anche come Dulyadin e Gamadhere, quello che è ritenuto essere la mente dell'attacco odierno e ha offerto una taglia di 220mila dollari.
Il terrorista è considerato dall'intelligence kenyana il capo delle operazioni degli al Shabaab in Kenya. È stato insegnante in una madrassa per diversi anni, prima di unirsi ai jihadisti somali, con i quali ha rivendicato l'attacco del 22 novembre 2014 contro un autobus nei pressi di Mandera, costato la vita a 28 passeggeri non musulmani.
Il Messaggero