Il caso di due sindaci di M5S sotto inchiesta nel giro di pochi giorni colpisce l’opinione pubblica, specie alla luce della storia di questo movimento. Ma le richieste...
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Una decadenza anticipata ottenuta attraverso le dimissioni del titolare della funzione. È chiaro l’interesse di preservare la pubblica amministrazione da reati corruttivi o che altrimenti ne strumentalizzino l’azione. Ma è altrettanto chiara l’esigenza di garantire che chi esercita correttamente le funzioni pubbliche non sia soggetto ad un sovraccarico di rischi per ipotesi di reato che prevedono condotte dai confini troppo larghi, se non addirittura indeterminati. La funzione dell’Amministrazione è quella di agire, anche con l’esercizio di una corretta discrezionalità nella ponderazione degli interessi in gioco. Ogni provvedimento, pur adottato nel pubblico interesse, può arrecare vantaggi ad alcuni o pregiudizi ad altri senza che questo debba essere ricondotto e valutato necessariamente sotto la lente dell’abuso di ufficio. Altrimenti non solamente si sottoporrebbe la pubblica amministrazione ad un permanente test giurisdizionale penale, mentre è indiscutibile la tutela dinanzi al giudice amministrativo.
In tempi remoti non mancava il caso di qualche sindaco che inviava preventivamente tutte le delibere al pretore del luogo, per un improprio esame preventivo “di garanzia”, o meglio per acquisire una immunità da incursioni penali. Si determinerebbe l’effetto non voluto di una “amministrazione difensiva”, che rinuncia ad assumere decisioni quando si può prefigurare un qualche rischio, anche solo di denuncia, o peggio di una amministrazione che copre furbescamente con aggravi procedurali le proprie determinazioni. Come assicurare un equilibrato rapporto tra giurisdizione penale e amministrazione? Come garantire l’efficacia e speditezza della prima, secondo principi di trasparenza e buon andamento, e non coprire chi inquina l'azione amministrativa? Anzitutto prevenendo, mediante una opportuna organizzazione amministrativa, la selezione dei pubblici funzionari che ne assicuri competenza ed imparzialità, la semplificazione delle procedure e un controllo pubblico e diffuso assicurato dalla pubblicità degli atti e dalla trasparenza, appunto, dell’attività.
Sul piano penale, destinato giustamente a colpire ogni atto corruttivo, possono essere auspicati due livelli di azione.
Il Messaggero