"Famiglia". "Perdono". "Massacro di valori". Bastano le prime righe dell'intervista di Beppe Grillo al giornale dei vescovi, Avvenire, per...
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«Non esiste una strategia per arrivare a Palazzo Chigi. Immagino questo risultato come un auspicabile fenomeno naturale, generato da gente decisa a 'scendere sulla terra', lontano dagli incantesimi degli agnellini salvati da Berlusconi e dalle palle seriali che vengono dal partito ora al governo. Un partito che ha solo un merito: mantiene al suo comando la persona che meglio lo rappresenta, il bugiardo Renzi», premette Grillo, sottolineando che invece «la realtà del Movimento è nel cuore di un progetto, non di una persona».
«Io - dice Grillo tracciando una sorta di autoritratto - non uso il mio mestiere per convincere. Sono semplicemente Beppe Grillo. Con le mie passioni, con i miei limiti, con le mie intuizioni. Lascio che tutto traspaia ed emerga per come è». In Italia «c'è stata una strage della decenza. Della lealtà. Della gratitudine. Del perdono», scandisce Grillo: «La strage di soldi, di proprietà e di sovranità messa in atto dalle banche è stata preceduta dal massacro dei valori che si è compiuto, in Italia, nell'era del berlusconismo. Bisogna sempre tenerlo a mente, restando concentrati su quello che è successo».
«Ho ben chiaro - prosegue - che il super-personalismo alla Nembo Kid dei leader politici ci ha quasi ammazzati. E vedo che il 'maestrò è ancora lì ad allattare gli agnellini: è spiacevole la visione di un altro anziano ridotto così, a mendicare buonismo. La pretesa che l'altro mi veda per come mi vedo io è assurda già in una coppia collaudata, figuriamoci in una progressiva orgia di illusioni e rimedi come quelli proposti da personaggi 'liftatì che si imitano a vicenda: Renzi e Berlusconi». Per quanto riguarda le questioni etiche, Grillo sottolinea che «il Movimento è post-ideologico: non siamo qui a dire cosa è giusto e cosa è sbagliato per e su ogni argomento. Per noi è fondamentale l'autodeterminazione, intesa come la possibilità data ai cittadini di essere cittadini». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero