È la nuova geografia dei posti di comando, quella uscita fuori dal Consiglio dei ministri di ieri. Un valzer di nomi per i vertici di sicurezza e intelligence....
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L'INTELLIGENCE
E se un poliziotto è stato investito del ruolo di coordinatore dei servizi, al vertice dell'Aisi (il servizio segreto interno) è stato nominato il generale Mario Parente, ex capo dei Ros, con alle spalle una grande esperienza di terrorismo e criminalità. Un cambio tutto interno all'Arma, visto che prenderà il posto dell'attuale direttore, il generale Arturo Esposito, che andrà in pensione a breve. Nessun cambio di guardia, invece, per il comando dell'Aise, dove Alberto Manenti, rimane direttore.
Altro nodo sciolto è quello che riguarda i vertici della Guardia di finanza, dove, al posto del generale Saverio Capolupo (che andrà in pensione il 24 maggio e svolgerà la funzione di segretario di Stato) andrà il numero due Giorgio Toschi. Il generale, nato a Chieti, ha già retto il comando dei Reparti speciali delle Fiamme Gialle e ricoperto la carica di ispettore per gli Istituti di istruzione del Corpo. L'ammiraglio Valter Girardelli, invece, è il nuovo capo di Stato maggiore della Marina militare. Lascia il posto di capo di gabinetto del ministro della Difesa, e subentra all'ammiraglio Giuseppe De Giorgi, in scadenza di mandato dopo essere finito indagato nell'inchiesta di Potenza sul petrolio. Renzi lo ha ringraziato per la sua «straordinaria carriera», alla quale «nessun tipo di polemica può togliere qualcosa». Il generale dell'Esercito Carmine Masiello sarà il nuovo consigliere militare di palazzo Chigi.
LA CENA
La decisione di accelerare i cambi di vertice è stata presa dopo una cena tra il premier e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. Le nomine sono state concordate anche con il ministro dell'Interno Angelino Alfano e con il sottosegretario con delega al terrorismo Marco Minniti, al quale il premier ha chiesto, qualche ora prima dell'ufficialità, di comunicarle al Copasir. I neo nominati resteranno in carica due anni, perché - ha spiegato Renzi - è il tempo della durata del Governo. E anche perché così prevede la legge: ogni governo, infatti, ha 45 giorni di tempo dopo l'insediamento, per confermare o cambiare i vertici istituzionali.
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Il Messaggero