Fukushima sei anni dopo. In Giappone, una società incaricata di bonificare il terreno contaminato attorno alla centrale nucleare drammaticamente danneggiata dal terremoto...
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A differenza della bonifica tradizionale del bosco, infatti, dove le imprese si limitavano a raccogliere le foglie, le foreste di bambù richiedevano il taglio delle canne. Le autorità comunali di Fukushima - avvertite di una possibile frode in corso d'opera - hanno scoperto che la società aveva impiantato nel terreno finti cilindri di bambù per l'evidenza fotografica, su una superficie di almeno 2.500 metri quadri. Secondo i calcoli del comune la somma corrisposta erroneamente ammonta a circa 10 milioni di yen (l'equivalente di 81 mila euro). Un manager della società accusata della frode ha ammesso di aver fatto scattare le foto in modo che la foresta apparisse densa di bambù e promesso che la somma ricevuta illegalmente sarà restituita. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero