Aveva combattuto in difesa del popolo del Kurdistan, arruolandosi con la brigata composta da militanti stranieri che affianca i curdi nella lotta allo Stato Islamico. È un...
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A Caria viene contestato il 270 bis, l’associazione con finalità di terrorismo. Ma lui non ci sta alle accuse che gli vengono contestate e affida ai social i suoi pensieri. «Non sono un terrorista». È la autodifesa, pubblicata a tarda notte su Facebook. «Ritengo - spiega in un lungo post - sia semplicemente ridicolo che le Ypg e l’Ifb vengano associate al terrorismo. Si tratta di formazioni composte da volontari curdi, arabi, siriaci, turchi e occidentali che in mezzo all’orrore della guerra difendono da anni la popolazione della Siria del Nord. L’accusa infamante di terrorismo rivolta alle YPG è surreale e completamente immotivata».
L’uomo avrebbe sostenuto il Partito dei lavoratori del Kurdistan, il Pkk - ritenuto dalla Turchia e anche dalla Ue un’organizzazione terroristica ma da sempre in prima linea contro l’Isis - anche attraverso i social media a sostegno del Kurdistan libero. Altre perquisizioni sono scattare tra la «cerchia» di contatti di Caria, cresciuto nel mondo indipendentista sardo e noto con il nomignolo di «Luiseddu». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero