Fonsai, Salvatore Ligresti torna libero: revocati i domiciliari, avrà obbligo di firma

Salvatore Ligresti
Salvatore Ligresti torna libero. La quarta sezione penale del Tribunale di Torino ha revocato i domiciliari all'imprenditore, che è accusato di falso in bilancio e...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Salvatore Ligresti torna libero. La quarta sezione penale del Tribunale di Torino ha revocato i domiciliari all'imprenditore, che è accusato di falso in bilancio e aggiotaggio nell'ambito dell'inchiesta Fonsai. A Ligresti è stato imposto l'obbligo di firma.




Il tribunale di Torino ha revocato i domiciliari anche per Fausto Marchionni e Antonio Talarico, rispettivamente ex amministratore delegato ed ex vice presidente di Fondiaria-Sai. Per i due ex manager della compagnia assicuratrice è stato imposto l'obbligo di firma tre volte a settimana già da venerdì scorso. I due ex amministratori di Fonsai - così come l'ingegnere di Paternò - si trovavano ai domiciliari dal 17 luglio scorso, nell'ambito di una inchiesta della procura di Torino. Le accuse nei loro confronti sono di falso in bilancio aggravato e manipolazione del mercato. I tre sono sotto processo al tribunale di Torino per queste ipotesi di reato e il procedimento è iniziato il 4 dicembre. Con loro è imputato anche Emanuele Erbetta, altro ex ad di Fonsai. Per Erbetta (raggiunto il 17 luglio scorso da una ordinanza di custodia cautelare in carcere) non è stato preso lo stesso provvedimento e l'ex manager resta ai domiciliari. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero