Dal ciclone Rubygate al concorso in bancarotta. L'ex dirttore del Tg4 Emilio Fede è stato rinviato a giudizio dal gup Mariacarla Sacco per bancarotta fraudolenta: prima...
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VERSIONI DISCORDANTI Secondo la Procura, Fede avrebbe trattenuto per se' parte del debito. I fatti erano emersi gia' dalle carte dell'inchiesta Ruby e il pm Eugenio Fusco ha rintracciato una scrittura privata a testimonianza di quel prestito di oltre 2,8 milioni di euro che sarebbe stato versato in tre tranche nel 2010. L'accusa di bancarotta si spiega con la circostanza che, secondo l'accusa, ne' Fede ne' Mora avrebbero usato quei soldi per risollevare la societa' pur essendo consapevoli del suo dissesto.
Le dichiarazioni dei due indagati davanti ai pm sono state contrastanti. Fede ha raccontato di aver preso 400 mila euro in restituzione di un precedente prestito. Mora invece nel corso di due diversi interrogatori ha sostenuto che il direttore ha trattenuto per sé poco meno della metà del totale del prestito, erogato in tre diverse tranche. Le versioni di Fede e Mora divergono inoltre sul fatto che Berlusconi avrebbe promesso a Mora un ulteriore prestito, perché l'agente temeva di finire in carcere come poi è accaduto. Ma Fede ha negato tutto. Per accertare la verità, la Procura ha raccolto una corposa documentazione acquisita tramite rogatoria a Lugano.
ASSEGNI EMESSI DA SPINELLI E ora la gup Sacco ha deciso che Fede verra' processato per questa vicenda. "Perche', in concorso con Mora, titolare dell'omonima impresa individuale, distraeva dal patrimonio dell'impresa somme di denaro per un valore complessivo di due milioni e 750 mila euro - si legge nella richiesta di rinvio a giudizio - e in particolare distraeva 950 milioni che Mora, anche grazie ai buoni uffici di Fede, aveva ricevuto a titolo di finanziamento personale da Silvio Berlusconi mediante nove assegni circolari da 100 mila euro e un assegno da 50 mila euro, tutti emessi da Giuseppe Spinelli", il ragioniere del fondatore di Forza Italia.
Contemporaneamente, "Mora distraeva l'importo di 500 mila euro e Fede 450 mila euro ricevuti in contanti presso gli studi di Rti di Segrate dallo stesso Mora".
Il Messaggero