Emilio Fede a processo per prestito di Berlusconi a Lele Mora

Emilio Fede a processo per prestito di Berlusconi a Lele Mora
di Claudia Guasco
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Martedì 22 Novembre 2016, 13:24 - Ultimo aggiornamento: 23 Novembre, 16:07
Dal ciclone Rubygate al concorso in bancarotta. L'ex dirttore del Tg4 Emilio Fede è stato rinviato a giudizio dal gup Mariacarla Sacco per bancarotta fraudolenta: prima udienza il 26 gennaio, davanti ai giudici della terza sezione penale del Tribunale di Milano. L'inchiesta si inserisce nel procedimento per il crack della Lm Management, per il quale l'ex agente dei vip Lele Mora ha patteggiato una pena di un anno e mezzo nel 2011 e riguarda un prestito da 2 milioni e 850 mila euro che Silvio Berlusconi, nel 2010, avrebbe concesso all'agente televisivo per aiutarlo a ripianare i debiti della sua società. 

VERSIONI DISCORDANTI Secondo la Procura, Fede avrebbe trattenuto per se' parte del debito. I fatti erano emersi gia' dalle carte dell'inchiesta Ruby e il pm Eugenio Fusco ha rintracciato una scrittura privata a testimonianza di quel prestito di oltre 2,8 milioni di euro che sarebbe stato versato in tre tranche nel 2010. L'accusa di bancarotta si spiega con la circostanza che, secondo l'accusa, ne' Fede ne' Mora avrebbero usato quei soldi per risollevare la societa' pur essendo consapevoli del suo dissesto.

Le dichiarazioni dei due indagati davanti ai pm sono state contrastanti. Fede ha raccontato di aver preso 400 mila euro in restituzione di un precedente prestito. Mora invece nel corso di due diversi interrogatori ha sostenuto che il direttore ha trattenuto per sé poco meno della metà del totale del prestito, erogato in tre diverse tranche. Le versioni di Fede e Mora divergono inoltre sul fatto che Berlusconi avrebbe promesso a Mora un ulteriore prestito, perché l'agente temeva di finire in carcere come poi è accaduto. Ma Fede ha negato tutto. Per accertare la verità, la Procura ha raccolto una corposa documentazione acquisita tramite rogatoria a Lugano.

ASSEGNI EMESSI DA SPINELLI E ora la gup Sacco ha deciso che Fede verra' processato per questa vicenda. "Perche', in concorso con Mora, titolare dell'omonima impresa individuale, distraeva dal patrimonio dell'impresa somme di denaro per un valore complessivo di due milioni e 750 mila euro - si legge nella richiesta di rinvio a giudizio - e in particolare distraeva 950 milioni che Mora, anche grazie ai buoni uffici di Fede, aveva ricevuto a titolo di finanziamento personale da Silvio Berlusconi mediante nove assegni circolari da 100 mila euro e un assegno da 50 mila euro, tutti emessi da Giuseppe Spinelli", il ragioniere del fondatore di Forza Italia.

Contemporaneamente, "Mora distraeva l'importo di 500 mila euro e Fede 450 mila euro ricevuti in contanti presso gli studi di Rti di Segrate dallo stesso Mora".
A cio' si aggiunge un altro milione e mezzo di euro che Mora, "anche grazie ai buoni uffici di Fede, aveva ricevuto a titolo di finanziamento da Berlusconi mediante tre assegni circolari da 500 mila euro ciascuno emessi da Giuseppe Spinelli. Di questi, Mora distraeva un milione di euro e Fede 500 mila euro". L'ultimo assegno versato da Berlusconi, come e' riportato dalla richiesta di rinvio a giudizio firmata dal pm Eugenio Fusco, ammonta a 300 mila euro. Di questi soldi, "Mora distraeva 140 mila euro e Fede 160 mila euro".
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