Elezioni, altolà di Napolitano: nei paesi civili si vota legislatura, non si abbatte un governo per calcolo

Sergio Mattarella con Giorgio Napolitano
Niente calcoli tattici, al voto bisogna andare quando finisce la legislatura. Parola di Giorgio Napolitano, che prova a stoppare il fronte politico favorevole a riportare il Paese...

OFFERTA SPECIALE

2 ANNI
159,98€
40€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA MIGLIORE
ANNUALE
79,99€
19€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
 
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA

OFFERTA SPECIALE

OFFERTA SPECIALE
MENSILE
6,99€
1€ AL MESE
Per 6 mesi
SCEGLI ORA
ANNUALE
79,99€
11,99€
Per 1 anno
SCEGLI ORA
2 ANNI
159,98€
29€
Per 2 anni
SCEGLI ORA
OFFERTA SPECIALE

Tutto il sito - Mese

6,99€ 1 € al mese x 12 mesi

Poi solo 4,99€ invece di 6,99€/mese

oppure
1€ al mese per 6 mesi

Tutto il sito - Anno

79,99€ 9,99 € per 1 anno

Poi solo 49,99€ invece di 79,99€/anno
Niente calcoli tattici, al voto bisogna andare quando finisce la legislatura. Parola di Giorgio Napolitano, che prova a stoppare il fronte politico favorevole a riportare il Paese alle urne il prima possibile guidato dall'ex premier Matteo Renzi.


Così dice l'ex presidente della Repubblica: «Nei paesi civili alle elezioni si va a scadenza naturale e a noi manca ancora un anno. In Italia c'è stato un abuso del ricorso alle elezioni anticipate. Bisognerebbe andare a votare o alla scadenza naturale della legislatura o quando mancano le condizioni per continuare ad andare avanti. Per togliere le fiducia ad un governo deve accadere qualcosa. Non si fa certo per il calcolo tattico di qualcuno».

«Nei Paesi civili alle elezioni si va a scadenza naturale e a noi manca ancora un anno» afferma oggi Napolitano. Nei paesi civili chi tradisce il proprio popolo viene processato, non viene mantenuto a vita come parlamentare, presidente e senatore», scrive su facebook il leader della Lega Nord Matteo Salvini.

Dopo l'attacco di Salvini il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha chiamato Napolitano per esprimergli la propria «solidarietà» per gli attacchi politici ricevuti oggi dopo le sue dichiarazioni sulla necessità di arrivare a fine legislatura. Lo si è appreso al Quirinale.

«Salvini non è nemmeno degno di pronunciare il nome di Napolitano. Si può dissentire da un'opinione, non insultare con violenza e arroganza», dichiara il ministro Dario Franceschini, interpellato al telefono dall'Ansa.

  Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero