La famiglia Regeni esprime «dispiacere e delusione per il rifiuto opposto dai professori di Cambridge» di rispondere alla domande inviate dalla Procura italiana, con...
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«Alla comunità universitaria di Cambridge - dicono i Regeni - avevamo affidato con fiducia e sacrificio nostro figlio Giulio e da questa comunità accademica ci aspettavamo la massima e concreta solidarietà e dunque la totale collaborazione nelle ricerca della verità circa le circostanze del suo sequestro e della sua atroce uccisione avvenuta al Cairo mentre svolgeva attività di ricerca per l'università».
Paola e Claudio Regeni rinnovano quindi il loro appello «affinché tutti, senza omertà di sorta, s'impegnino sinceramente e fattivamente per fare emergere la verità sul barbaro omicidio di Giulio e collaborino a tal fine con la procura di Roma nella quale ripongono la massima fiducia». «Chi crede nel rigore della ricerca, nel dovere della solidarietà, nella tutela dei diritti umani - concludono - non può sottrarsi al dovere morale e civile di contribuire alle indagini». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero