Trump, si allarga la protesta: anche Steve Wonder si inginocchia come le star del football

Trump, si allarga la protesta: anche Steve Wonder si inginocchia come le star del football
Donald Trump non molla la presa neanche sugli sportivi. «Se i tifosi della Nfl rifiuteranno di andare alle partite fino a quando i giocatori non smetteranno di non...

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Donald Trump non molla la presa neanche sugli sportivi. «Se i tifosi della Nfl rifiuteranno di andare alle partite fino a quando i giocatori non smetteranno di non rispettare la nostra bandiera e il nostro Paese, si vedranno presto i cambiamenti. Licenziamento o sospensione!» tuona stavolta il presidente degli Stati Uniti, che ancora su Twitter torna a polemizzare contro i campioni ribelli dello sport americano, quelli che contestano la presenza di Donald alla Casa Bianca e che si rifiutano di cantare l'inno nazionale, inginocchiandosi per protesta. Proprio ieri Trump aveva chiesto alla Nfl, la lega professionistica del football americano, di licenziare i giocatori che non lo fanno. 


 

Ma la reazione non si lascia attendere. Anzi, addirittura si allarga ad altri settori la protesta che vede coinvolte le star dello sport americano contro Trump. Ieri sera, su un palco di New York, la rockstar Stevie Wonder si è inginocchiata sul palco durante il concerto al Central Park contro le discriminazioni razziali.

«Questa sera mi metto in ginocchio per l'America. Entrambe le ginocchia»!, ha urlato il cantante alla platea, in un gesto di solidarietà con gli atleti attaccati dal presidente americano. Anche Robert Kraft, amico di lunga data di Donald Trump e patron di una delle squadre più forti del football Usa, si schiera a difesa dei giocatori contro gli attacchi del presidente.

«I nostri giocatori sono intelligenti, riflessivi e profondamente attenti alla comunità. Appoggio il loro diritto a sostenere pacificamente il cambiamento sociale», ha detto su Twitter il patron dei New England Patriots, squadra che per cinque volte ha vinto il Super Bowl, la finale del campionato americano. Kraft si è anche detto «profondamente deluso» dalle parole di Trump.


E non finisce qui. La prima partita dopo le dichiarazioni di fuoco del presidente americano contro i giocatori che non cantano l'inno regala un'altra immagine da forte significato simbolico. Tutti i campioni dei Jacksonville Jaguars e dei Baltimore Ravens si sono inginocchiati in segno di protesta. In piedi gli allenatori e i proprietari dei due team con le mani sulle spalle dei loro giocatori in segno di solidarietà. Tantissimi altri dello staff delle due squadre hanno seguito l'esempio dei loro campioni in un clima surreale.




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Il Messaggero