Lo sfogo di Don Mazzi: «Perdonerei un assassino ma non i giudici che hanno condannato Berlusconi»

Don Mazzi
Parole forti di don Antonio Mazzi, che nel programma KlausCondicio di Klaus Davi, dice la sua sulla condanna inflitta a Silvio Berlusconi. ...

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Parole forti di don Antonio Mazzi, che nel programma KlausCondicio di Klaus Davi, dice la sua sulla condanna inflitta a Silvio Berlusconi.


«Mai perdono a chi ha condannato Berlusconi. È venuto il momento in cui tutti coloro che hanno giudicato Berlusconi si facciano un serio esame di coscienza su quello che ha fatto. Sarei capace di perdonare chi ammazza qualcuno se chiede il perdono, ma un magistrato che ha in mano un potere così forte e che lo usa solo per suo interesse, commette un peccato grave», commenta don Antonio Mazzi.



«Secondo me è stato perseguitato dai magistrati. È una magistratura che ha giocato sull'uomo, come anche in altri casi, diciamocelo", ha spiegato il sacerdote. "Questa magistratura per certi versi la amo, per altri la critico. È venuto il momento in cui tutti coloro che hanno giudicato Berlusconi si facciano un serio esame di coscienza su quello che ha fatto».



Si riferisce alla Boccassini?

«Mi riferisco a tutti i magistrati», ha risposto.

Alla domanda di Davi se i giudici abbiano commesso peccati contro Silvio, Don Mazzi ha replicato: «altrochè, peccati imperdonabili. Sarei capace di perdonare chi ammazza qualcuno se chiede il perdono, ma un magistrato che ha in mano un potere così forte e che lo usa solo per suo interesse, commette un peccato grave. Non capisco perchè si possano usare attenuanti nei riguardi di pedofili e assassini seriali, e poi ci si accanisca contro Berlusconi. O c'è una linea che al di là della giustizia capisce la storia di ogni uomo e cerca di interpretarla... Ma se la giustizia vale per se stessa, e davanti non ha più una storia o un uomo, ma soltanto una esecuzione fredda, mi spiace, ma io non ci sto».



Don Mazzi ha poi risposto «certo» alla domanda se sarebbe o meno disposto a perdonare il Cavaliere. «Non l'ho mai giudicato, anzi - ha proseguito - io lo assolverei in cinque minuti. L'uomo per un verso è stato sottovalutato, e ha sviluppato parte più superficiale di se stesso, ma ha grandi qualità e verrà rivalutato». Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero