Il gip di Milano Luigi Gargiulo lo scorso luglio ha disposto l'imputazione coatta per Marco Cappato, il tesoriere dell'Associazione Luca Coscioni che ha accompagnato in...
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Sul tema del fine vita - prosegue la nota - in Senato attualmente sta prevalendo l'ostruzionismo. Il Biotestamento, dopo essere passato alla Camera è al momento bloccato in ostaggio da 3000 emendamenti, nonostante il pieno sostegno da parte dell'opinione pubblica, confermato da tutti i sondaggi, non solo sul biotestamento, ma anche sull' Eutanasia (il 67% degli italiani secondo un'indagine SWG condotta da Associazione Luca Coscioni) e nonostante le oltre 121.000 persone che hanno sottoscritto la proposta di legge di iniziativa popolare Eutanasia legale. Dopo anni di dibattiti c'è ora il dovere per ciascun parlamentare di assumersi la responsabilità di votare almeno quel testo o respingerlo così com'è, senza accampare inesistenti ostacoli procedurali.
Con la rinuncia all'udienza del GUP l'obiettivo è di aiutare attraverso il processo pubblico a fare piena chiarezza su di un divieto di legge che non tiene conto della volontà di persone che, per avere una morte senza dolore a causa di malattie, non possono procedere autonomamente attraverso la distensione delle terapie. La speranza è anche quella di trasmettere ai Parlamentari il senso dell'urgenza di una decisione, per non restare ostaggio della politica degli eterni rinvii: a pochi mesi dalla morte di Dj Fabo e Davide Trentini, ad un anno dalla morte di Max Fanelli, a otto anni da quella di Eluana Englaro, a 11 da quella di Piergiorgio Welby, è giunto il momento di impegnarsi affinché anche l'Italia riconosca il diritto di ogni persona a decidere in autonomia sul proprio corpo, sulla propria vita e sul proprio fine vita. Leggi l'articolo completo su
Il Messaggero